Caccia al cinghiale, Federcaccia Umbria spiega le modifiche proposte in Regione

L’associazione risponde alle critiche: “Strumentalizzazioni e mistificazione della realtà”
“Migliorare la gestione del territorio, aumentare la sicurezza durante le attività venatorie e rendere più efficiente il prelievo, salvaguardando tutte le forme di caccia ed evitando sovrapposizioni dannose tra le varie modalità”. Come rende noto la stessa Federcaccia Umbria, sono questi gli obiettivi prioritari delle proposte che l’associazione ha avanzato alla Regione Umbria in merito alla modifica dell’attuale regolamento regionale sulla caccia al cinghiale. “Tali proposte – spiegano da Federcaccia Umbria – sono frutto di un’approfondita riflessione tecnica. Si tratta di proposte aperte al confronto e alla discussione, nella convinzione che solo attraverso un dialogo leale e costruttivo tra tutte le componenti del mondo venatorio si possano trovare soluzioni condivise ed efficaci”. “Purtroppo, come sempre più frequentemente accade – constata Federcaccia –, tali proposte sono state oggetto di strumentalizzazioni da parte di alcune associazioni venatorie e di soggetti terzi mossi da interessi diversi da quelli della corretta gestione faunistica. Costoro hanno mistificato la realtà, diffondendo informazioni distorte e incitando i cacciatori alla protesta senza nemmeno aver preso visione del reale contenuto delle proposte”.
“Non intendiamo più prestarci a questo tipo di giochi di basso livello – afferma quindi Federcaccia –, che nulla hanno a che fare con il bene della caccia e dell’ambiente. Continueremo, come sempre abbiamo fatto, a portare avanti la nostra attività con serietà e responsabilità, mettendo al centro le valutazioni tecniche e non gli interessi legati esclusivamente alla ‘caccia al tesserato’. A sostegno della nostra posizione, sottolineiamo che le proposte presentate sono già state sottoscritte da un numero significativo di squadre di caccia e continuano ad arrivare nuove adesioni da tutto il territorio regionale. Inoltre, sono condivise da moltissimi cacciatori singoli, in particolare da coloro che praticano la caccia alla cerca, i quali ne riconoscono il valore in termini di trasparenza, rispetto delle regole e sicurezza”.
Federcaccia Umbra ha quindi invitato la Regione Umbria “a proseguire il confronto in modo da garantire un dialogo costruttivo e basato su elementi oggettivi, per il bene della gestione faunistico-venatoria e della credibilità di tutto il mondo della caccia”.
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