Novanta utenti in più in quattro anni per il trasporto scolastico del Comune di Città di Castello
Sono 490 i bambini dai 3 ai 13 anni che oggi usufruiscono del servizio
Da 400 a 490 utenti, 90 in più in quattro anni: è la crescita esponenziale certificata dagli ultimi dati del servizio di trasporto scolastico del Comune di Città di Castello, che viene erogato attraverso il gestore CARAT (Consorzio Autonoleggiatori Riuniti Alto Tevere) ai bambini tra i 3 e i 13 anni, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado. Dai 400 utenti dell’anno scolastico 2021-2022 si è arrivati ai 490 dell’anno scolastico 2024-2025, con un ulteriore balzo di quasi 30 iscrizioni in più rispetto ai dodici mesi precedenti. “Lo specchio di un servizio sul quale l’amministrazione comunale investe senza alcun passo indietro, con le risorse necessarie e senza tagli, guardando costantemente avanti con una programmazione finalizzata a garantire il diritto allo studio, la qualità del servizio e la ricerca della soddisfazione dell’utenza”, commenta l’assessore ai Servizi Educativi Letizia Guerri, evidenziando come il trasporto pubblico a Città di Castello “si caratterizzi per un tratto distintivo non facile da trovare ovunque, frutto di una precisa scelta politica dell’amministrazione comunale sul versante della qualità del servizio e della vita di questa comunità: quello di andare casa per casa a prendere e riportare bambine e bambini che utilizzano i bus scolastici in tutto il territorio comunale, dal capoluogo alle frazioni, con la sola eccezione del centro storico, dove si trova l’unico punto di raccolta previsto dal servizio per l’impossibilità di percorrere agevolmente con i mezzi di trasporto i vicoli racchiusi dalle mura urbiche”. “Un fattore di forza del servizio – continua l’assessore - è anche il continuo monitoraggio finalizzato al miglioramento della qualità e agli adattamenti necessari per andare incontro alle esigenze dell’utenza, non ultimo l’organizzazione delle navette gratuite per gli spostamenti dovuti ai lavori nelle scuole”. Per Guerri “i numeri dimostrano il bisogno crescente da parte delle famiglie di questa risposta, ma anche l’apprezzamento per ciò che viene messo a disposizione dall’amministrazione comunale, grazie al lavoro sinergico delle persone impegnate tutti i giorni nell’Ufficio Scuola e per il gestore CARAT, alle quali siamo riconoscenti per la professionalità e la responsabilità con cui adempiono ai propri compiti”. Strutturato sulle esigenze dei bambini della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado residenti nel comune di Città di Castello, che dispongono di corse in tutti i giorni di lezione previsti dal calendario scolastico, il servizio ha anche una centrale e significativa valenza sociale. “Questa esperienza accompagna la crescita dei bambini e delle bambine dai 3 ai 13 anni di età, in molti casi senza soluzione di continuità – osserva Guerri - per cui rappresenta un fattore importante nel percorso di costruzione della loro autonomia personale e, di riflesso, nella promozione della qualità della vita all’interno della nostra comunità”. “Ecco perché riteniamo doveroso continuare a investire su questo servizio, ma anche fare la nostra parte come istituzione, in tutte le sedi, perché il trasporto scolastico possa essere garantito a tutti e a tutte, a partire dai più fragili”, aggiunge Guerri, che spiega: “in seno all’ANCI ci faremo promotori dell’esigenza che vengano attivati canali di finanziamento specifici a livello nazionale destinati al trasporto scolastico a sostegno dei bambini con disabilità, per i quali è fondamentale usufruire di questo servizio, anche per i benefici relazionali e di crescita personale connaturati a questa esperienza, ma è necessaria un’assistenza specifica, i cui costi oggi sono fronteggiati dai soli enti locali e non coperti dalle risorse per il welfare studentesco”. “Su questo fronte – conclude l’assessore - serve un’assunzione di responsabilità da parte di ogni livello istituzionale, al cospetto di una domanda in crescita che, come ci viene fatto presente dalle scuole, senza i necessari interventi può rappresentare in breve tempo un serio fattore di criticità”.
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