L'Ungheria chiede la revoca dell'immunità per Salis: "Non martire ma delinquente"
"Sei stata arrestata e processata per casi di aggressione a mano armata"
"Ilaria Salis, il fatto che ti comporti come una sorta di vittima non è solo sconcertante, ma anche assolutamente disgustoso. Lasciatemi chiarire ancora una volta: non sei stata arrestata per le tue 'opinioni politiche', sei stata arrestata e processata per casi di aggressione a mano armata contro ungheresi innocenti!". L'attacco diretto contro l'eurodeputata eletta tra le file di Verdi e Sinistra Italiana, arriva dal portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, che commenta le parole dell'attivista in merito alla richiesta di revoca dell'immunità avanzata dai giudici ungheresi. "Tutta questa farsa è uno scherzo, tu - attacca - non sei democratica e non sei una martire. Sei una delinquente comune".
La vicenda di Salis
Salis era stata incarcerata a Budapest dopo aver partecipato a una manifestazione antifascista dove alcuni militanti neonazisti erano stati aggrediti. Lei è stata accusata di far parte del gruppo che ha pestato un estremista ungherese e rischiava fino a 20 anni di carcere. Alle scorse Europee, Salis è stata eletta eurodeputata nelle file di Alleanza Verdi Sinistra e da quel momento scarcerata perché coperta dall'immunità parlamentare, dopo oltre un anno di carcerazione preventiva.
"Come ho già detto più volte, auspico che il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani senza cedere alla prepotenza di una 'democrazia illiberale' in deriva autocratica - ha detto Salis commentando la richiesta di revoca dell'immunità parlamentare - che, per bocca anche dei suoi stessi governanti, in diverse occasioni mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza". Per l'eurodeputata, infatti, "in gioco non c'è solo il mio futuro personale, ma anche e soprattutto cosa vogliamo che sia l'Europa, sempre più minacciata da forze politiche autoritarie", aggiunge.
"I tiranni faticano a digerire critiche"
Per Salis, inoltre, la data scelta per chiedere il provvedimento non è casuale. "Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l'operato di Orban. Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche", sottolinea Salis.
"Non sussistono le condizioni minime affinché in Ungheria possa svolgersi un processo giusto - aggiunge l'eurodeputata -. Né per me, né per Maja, né per nessun oppositore politico, tantomeno se antifascista. Abbiamo già dimostrato cosa può la solidarietà. È tempo di mobilitarsi di nuovo, in nome dell'antifascismo, della democrazia e di una vera giustizia".
Salis parla all'Europarlamento (Ansa)
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