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Monte San Savino: no a nuovi supermercati, si rischia l’effetto della cattedrale nel deserto

Confcommercio: l'area é più che satura dal punto di vista del commercio alimentare

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“Ci preoccupa fortemente la notizia dell’apertura di nuovi supermercati nel comune di Monte San Savino, a servizio di un’area che ormai da tempo a nostro giudizio è più che satura dal punto di vista del commercio alimentare”. Lo afferma il direttore aggiunto della Confcommercio di Firenze-Arezzo Catiuscia Fei.

L’associazione di categoria già nel 2023 aveva espresso le proprie perplessità sulla conversione del complesso dell’ex discoteca Mirage in un supermercato. “Non abbiamo mai posto veti a priori, ma abbiamo sempre chiesto un’attenta valutazione per la salvaguardia degli equilibri economici della vallata. Richiamare sul territorio investimenti di importanti strutture della distribuzione può essere una mossa vincente solo se ci sono i numeri giusti, in termini di bacino potenziale di clienti, di richiesta effettiva di servizi e di tenuta della rete imprenditoriale esistente, senza dimenticare”, prosegue Catiuscia Fei. “Altrimenti – avverte - l’effetto cattedrale nel deserto è dietro l’angolo e le sue conseguenze non giovano a nessuno, né a chi non riesce a rientrare dai propri investimenti, né delle piccole imprese che sono state costrette a chiudere”.

Il direttore aggiunto di Confcommercio Firenze-Arezzo sottolinea anche gli effetti deleteri sui centri storici: “restano sempre i grandi penalizzati da queste operazioni speculative, che creando maxipoli commerciali nelle aree periferiche spostano l’interesse delle persone drenando vitalità ai nostri borghi. È questa la via che vogliamo ancora percorrere? Molti paesi europei, dopo la sbornia per le grandi aree distributive dislocate fuori città, sono tornati sui propri passi. Dovrebbe servirci da monito per non fare gli stessi errori. Questa sorta di scivolamento verso il basso del paese non giova neppure allo sviluppo del turismo, che potrebbe ritrovarsi con borghi semivuoti e cristallizzati come musei senza vita”.

Confcommercio lancia quindi la proposta. “Mettendo da parte il commerciale, sperimentiamo piuttosto nuove soluzioni per recuperare e qualificare aree dismesse, meglio se con progetti che richiamino nuovi residenti e soddisfino esigenze diverse. Penso a spazi per lo sport, per la socialità, per i giovani o anche per gli anziani, che in futuro avranno sempre più bisogno di servizi per mantenersi attivi o per ricevere assistenza”.

“Confidiamo che il Comune di Monte San Savino, che gestisce uno dei borghi gioiello della nostra provincia, terrà in considerazione le nostre istanze”, conclude Catiuscia Fei.

Redazione
© Riproduzione riservata
17/10/2024 19:23:11


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