“Rilanciare e soprattutto salvaguardare la pregiata razza Chianina”
Istituzioni, enti e allevatori in coro unanime dalla Fiera del Ranco di Sestino
“Rilanciare e soprattutto salvaguardare la pregiata razza Chianina”. Il messaggio, forte e chiaro, è arrivato in maniera unitaria da enti, associazioni e istituzioni dalla Fiera del Ranco che nei giorni scorsi si è tenuta al complesso zootecnico “Silvio Datti” di Sestino. Ogni anno, infatti, il mondo che ruota attorno alla Chianina si ritrova in questo luogo dove, una parte della due giorni, è dedicata al confronto tra associazioni di categoria, istituzioni e allevatori. Il concetto emerso, però, è piuttosto chiaro: le stalle sono piene e le richieste per questa carne sono in forte calo; è necessario invertire la rotta. “L’allevamento della Chianina è determinante per il nostro territorio – le parole del sindaco di Sestino, Franco Dori – oggi come oggi, però, abbiamo delle richieste nette da fare agli enti preposti. Questo mondo sta attraversando un momento molto critico, nonostante qua a Sestino tanti giovani hanno deciso di portare avanti l’attività di famiglia, e sono già un paio di anni che continuiamo a chiedere che questi allevamenti possano accedere a particolari finanziamenti per sopperire ai momenti purtroppo non belli che stanno attraversando”. Un impegno concreto ribadito anche dalla Regione Toscana, quello per la valorizzazione della Chianina: era presente il vicepresidente del consiglio Marco Casucci; mentre in videoconferenza ha parlato pure l’assessore Saccardi e il consigliere Ceccarelli. “La Regione deve stare accanto agli allevatori – dice Casucci – e cercare di agevolare il loro lavoro: sappiamo quanto la burocrazia possa impattare, ma anche quanto la Regione possa investire in un’adeguata promozione. Si deve fare di più, perché negli ultimi anni il prezzo medio della carne è sceso in maniera vertiginosa con oltre il 20% in meno di vendita: noi, proprio per rimanere ancorati al territorio, abbiamo proposto la riapertura della linea femminile qui nel complesso di Sestino. Occorre cambiare anche le normative – termina Casucci – non è possibile che in hamburger possa bastare un 25% di carne Chianina per essere venduto come tale”. Eccellenza, quindi, che deve essere tutelata e salvaguardata. “E’ un futuro non proprio roseo – aggiunge Alessandro Polcri, in qualità di presidente della provincia di Arezzo – e i dati ce lo dicono: è un elemento da attenzionare, ma qui c’è un presidio forte con tanti giovani che mantengono questa cultura. Negli incontri fatti ho cercato anche di far capire l’importanza del marketing: far veicolare, soprattutto nel consumatore, attraverso quelli che sono oggi i cosiddetti chef, che i tagli della Chianina sono superiori agli altri”. Conclusioni della due giorni, che ha visto tanta gente, affidate al dottor Claudio Bressanutti direttore di ARAT (Associazione Regionale Allevatori della Toscana). “Risolvere questa problematica non è semplice, bisogna però far capire ai consumatori che questo è un prodotto di qualità poiché cresce in ambienti incontaminati e benessere animale elevato. Non occorre farsi attrarre dalle sirene della carne sintetica: occorre, quindi, sostenere questi allevatori”.
Commenta per primo.