Sestino ha celebrato la Festa al Sasso di Simone, in attesa di Cosimo I

Una giornata di festa, come accade ogni seconda domenica del mese di agosto
Sestino ha celebrato, la seconda domenica di agosto, la storica festa al Sasso di Simone. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Franco Dori, i numerosi escursionisti, giunti non solo da Sestino ma anche da Carpegna e da varie località del Montefeltro, si sono sparpagliati sulla pianura sommitale e nelle boscaglie e nei prati che circondano lo storico Sasso. Nel pomeriggio è stata celebrata la messa all’altare della Croce, dal parroco di Sestino, Don Absalom, che saliva sullo storico masso per la prima volta.
I ruderi della città-fortezza, i panorami che giungono fin sulla costa dalmata, la fauna selvatica nella notte, i colori delle “terre bolari” sono sempre una attrattiva poderosa.
Eppure qualcosa mancava, in questo anno in cui si celebrano i 450 anni della morte di Cosimo I e di Giorgio Vasari, due personaggi legati - per motivi diversi - al Sasso di Simone. La Regione Toscana ha stanziato fondi anche per Sestino e il consiglio comunale ha deliberato la cittadinanza onoraria per il presidente della Toscana, Eugenio Giani. Tre saranno i Comuni che raccoglieranno la bandiera di questo anniversario, compreso Sestino.
Quando fu celebrato Lorenzo il Magnifico, l’evento fu di grande portata: un progetto polivalente - gli “Itinerari laurenziani” - metteva insieme varie realtà appenniniche, una pubblicazione da parte del Parco di Carpegna divulgò nuove notizie sulla storia del Sasso e sui legami con Firenze di queste contrade già ravennati, malatestiane, dei Della Rovere e di complesse vicende storiche, politiche, religiose; fu celebrato un convegno e una stele ricordo fu fissata alle porte della città-fortezza. Vi parteciparono ufficialmente diocesi, comunità montane, studiosi: salirono sul Sasso, tra gli altri, Giorgio Spini, Tonino Guerra - che per l’occasione dedicò al Sasso una poesia e disegni - e successivamente la RAI. La rivista ”Archeologia viva”, presente con il suo direttore Piero Pruneti, dedicò quasi per intero un numero della rivista alla storia multiversa del Sasso e all’avvenimento. Il tutto preceduto da lavori sulle strade di accesso, cura delle pasture e perlustrazione delle cisterne sotterranee.
Le celebrazioni di Cosimo I e di Vasari , l’attenzione riservata al nostro Comune dalla Regione Toscana, dovrebbero trovare risposte adeguate nella comunità locale, che anche come realtà delle “aree interne” può avere risposte per un futuro migliore. L’estate in corso ha dimostrato una vitalità di iniziative locali e frazionali notevole e le celebrazioni ufficiali possono essere una occasione da “giocare” anche oltre i confini domestici.
Giancarlo Renzi
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