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La "Croce del Giubileo" porta la firma della Bottega Tifernate

Il maestro Stefano Lazzari ha realizzato il “bozzetto” e seguito le fasi di progetto

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La «Croce del Giubileo», porta la firma della Bottega Tifernate ed in particolare del maestro Stefano Lazzari che ha realizzato il “bozzetto” e seguito ogni fase del progetto. Si tratta di un Crocifisso bifacciale, 18x13,7 cm in ottone finito in galvanica oro antico disegnato e concepito da Lazzari, su commissione della Edizioni San Paolo e realizzato in 1999 esemplari tutti numerati. “ L’ho visto diversi anni fa in una chiesa della provincia di Siena era un crocifisso del 1100 di rara bellezza che mi è rimasto impresso nella mente”, ha dichiarato con un pizzico di commozione e soddisfazione questa mattina il maestro Lazzari nel corso della cerimonia di consegna della “prova d’autore” al cardinale Pietro Parolin segretario di Stato della Santa Sede.  La Croce ha due facce, con i simboli e i valori legati al tema del pellegrinaggio giubilare, che ha come motto « Pellegrini di Speranza », per accompagnare e celebrare l’Anno Santo del 2025. Fronte. È rappresentato il Cristo sì morto, ma non sofferente, felice di aver donato la sua vita per l’umanità. In alto, la sigla in lingua latina « INRI » che significa Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum, che si traduce letteralmente in « Gesù nazareno re dei Giudei ». Ai lati sono rappresentati san Pietro e san Paolo, anch’essi autentici pellegrini di speranza, perché inviati dal Signore per portare nel mondo la sua Parola. In basso, le chiavi incrociate, che simboleggiano le chiavi affidate all’Apostolo Pietro. Verso. Il retro della Croce rappresenta in primo piano il Pellegrino. Non un Pellegrino qualunque, ma Gesù Cristo, che cammina con la Chiesa da 2000 anni, per la salvezza dell’umanità. L’angelo che assiste e segue il cammino del pellegrino, tiene in mano un nastro con l’iscrizione latina IVBILAEUM A.D. 2025 a testimoniare quanto sia importante che questo evento giubilare possa diventare per il mondo un autentico anno di grazia. In alto è rappresentato lo Stemma Paolino (il libro della Parola e la spada di san Paolo) a ricordo dei committenti, mentre in basso, la cupola di San Pietro è la meta « simbolica » del cammino del pellegrino. “Un’emozione fortissima, con questa opera abbiamo realizzato un sogno che da anni avevamo nel cassetto: essere qui oggi in Vaticano con il cardinale Parolin è davvero un sogno”, ha detto Lazzari, subito dopo la breve ma sentita cerimonia di consegna del crocifisso. Per il maestro artigiano di Citta’ di Castello, che nel 1995 ha fondato la Bottega Tifernate (leader a livello mondiale nella riproduzione di opere d’arte) con la sorella Francesca ed il padre Romolo, composta da un team di giovani pittori, cesellatori, intagliatori, non è la prima volta di trovarsi di fronte ad “committente” a dir poco speciale, con una propria opera degna di attenzione e ammirazione.  Nel mese di maggio del 2018 ha infatti realizzato e consegnato al Pontefice, la copia di un Caravaggio, esposta a Casa Santa Marta ed un anno dopo nel dicembre 2019 una “copia” identica all’originale della “Crocifissione Bianca”, di Marc Chagall (1938, Olio su tela Chicago, Art Institute) portata a termine con certosina tecnica e attenzione nella sua bottega-laboratorio di Città di Castello dopo oltre sei mesi di lavoro. Lo scorso gennaio infine sempre per il Santo Padre ha realizzato “La Salus Populi Romani”. Il cardinale Parolin nel congratularsi con Lazzari ha definito il crocifisso, “una bellissima interpretazione del pellegrino, un crocifisso che comunica speranza”. “Ha visto nella sua forma irregolare della croce la forma del tronco di un albero e lo ha associato all’albero della vita”, ha dichiarato Lazzari. Il sindaco di Citta’ di Castello, Luca Secondi, per tramite del titolare della Bottega Tifernate ha “ringraziato il Cardinale Parolin, per aver consentito ad un illustre concittadino di mettere ancora in risalto la sua eccezionale capacità creativa ormai apprezzata in tutto il mondo, propria della migliore tradizione e storia dell’artigianato locale,  dei suoi musei, chiese ed edifici di culto che custodiscono l’arte di secoli”. 

 
 

Redazione
© Riproduzione riservata
24/02/2024 18:11:45


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