Opinionisti Punti di Vista

Il Borgo è morto...non è vero!!!

Non conta il numero delle cose ma la qualità...qui amiamo il bello, non siamo in Cina

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Quotidianamente mi trovo a transitare in Via XX Settembre (Il Corso) a Sansepolcro e il ritornello è sempre quello: questa città è morta. Io non sono d’accordo con questo pensiero. Il Borgo, come lo chiamiamo noi, è un Paese “malato”, con molti problemi, alcuni irreversibili, come la crisi del commercio dovuta in grande parte al cambiamento del modo di fare acquisti, altri necessiterebbero solo di maggior lungimiranza. Il centro storico, oltre a essere una “riserva di storia e cultura” è un pezzo di territorio da restituire ai processi produttivi e riproduttivi dei suoi abitanti.

-         Sarebbe quindi importante lavorare per agevolare l’insediamento di nuove attività artigianali, magari coinvolgendo chi questi lavori li ha fatti per anni e quindi “portatore" di grandi conoscenze.

-        Stipulare “affitti calmierati” tra proprietari di locali sfitti e Comune.

-         Una riqualificazione dell’arredo urbano e migliorare i servizi.

-         Recuperare il nostro patrimonio immobiliare, agevolando i proprietari che si rendono disponibili a farlo a loro spese.

-         Creare dei circuiti per la promozione dei nostri prodotti tipici e l’artigianato.

-         Realizzare eventi di spessore di carattere culturale (cultura non vuol dire solo Museo Civico e Piero della Francesca) ma molto…molto di più.

-         Evitare di trasformare il centro storico in un “Mangia & Bevi” (vedi le casine di Natale che assomigliavano a un Street Food e prive della tradizionale atmosfera natalizia).

L’elenco delle cose da fare per ridare “vita” al centro storico é lungo ma non certamente impossibile da realizzare come qualcuno vorrebbe farci credere, perché non dimentichiamo: “VOLERE E’ POTERE”.

Negli anni ho visto bellissimi eventi nascere e morire solo per una miopia politica, dove qualche assessore non ha giudicato la bontà o meno dell’evento ma solo la simpatia o antipatia e l’appartenenza politica. Se si ragiona in questo modo si va sicuramente poco lontano.

Ci si lamenta sempre che i soldi non ci sono, poi si viene a sapere che ci sono realtà che percepiscono contributi pubblici molto importanti, senza sapere dove fanno a finire o a cosa sono serviti, dato che folle oceaniche di turisti al Borgo non sono mai arrivate. In ogni caso, dato che giustamente ognuno è libero di fare o proporre quello che vuole è anche vero che chi amministra una città, avrebbe il dovere di farlo da buon “padre di famiglia”, elargendo contributi in base a quello che ogni evento è in grado di generare per il Paese in termini di immagine e ricadute turistico/economiche.

Negli ultimi anni, di manifestazioni che avrebbero potuto generare un volano economico ne sono state create diverse, ma la "perversione" di chi occupa le "stanze del potere" ha fatto si che gli organizzatori abbiano “gettato la spugna”. Di eventi nuovi, con potenzialità di crescere, realizzati nel 2023 mi piace ricordarne due: il Berta Festival e la Mostra di Arte Presepialequalcuno riuscirà a far morire anche questi?

 

Redazione
© Riproduzione riservata
11/02/2024 13:14:22

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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