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Capitale Italiana della Cultura: lo sprint verso la finale del 15 dicembre

Presentato a Sansepolcro il dossier "Il Cantico delle Culture": sala affollata

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“Comunque vada manteniamo saldi questi rapporti, trasformandoli in una conferenza programmatica permanente dell’Alta Valle del Tevere dove, almeno una volta all’anno, ci ritroviamo per discutere delle strategie a 360 gradi di questa valle interregionale”. Sono le parole di Alessandro Polcri, sindaco di Anghiari seppure in questo specifico momento nel ruolo di presidente del comitato promotore della candidatura dell’Alta Valle del Tevere a Capitale Italiana della Cultura 2026. Ieri pomeriggio la sala del Cinema Nuova Aurora di Sansepolcro ha ospitato la prima conferenza pubblica poiché “Il Cantico delle Culture”, questo il titolo del dossier depositato al Ministero della Cultura, finora è stato discusso e affrontato solo tra le 66 realtà che hanno aderito. “E’ stata una giornata molto importante, istituzionale dove hanno partecipato molti cittadini e rappresentanti delle associazioni del territorio – dice Polcri – il mondo dell’imprenditoria e chi fa cultura nel nostro contesto, oltre alle amministrazioni. Nel pochissimo tempo che abbiamo avuto a disposizione, dalla presentazione ufficiale del dossier avvenuta nel mese di settembre ad oggi, c’è stata effettivamente una capacità di penetrazione da parte di Capitale Italiana della Cultura davvero importante; in particolare nei social, infatti, sono state pubblicate varie foto in cui veniva ritratto un messaggio di unione e di condivisione. Dall’altra parte, poi, c’è stato il lavoro vero e proprio che è stato fatto attraverso il coworking, questa possibilità di discutere e dibattere sui temi del dossier. La visione di insieme fa sicuramente crescere questo territorio di confine, sia per quanto riguarda la Toscana che l’Umbria, mettendo al centro il tema delle aree interne come veicolo e nuovo modo di concepire la cultura sui territori con l’ambizione di farlo diventare un vero e proprio modello”. E prosegue Polcri nell’illustrare il dossier, accanto al direttore Luca Ricci. “Questo significa che nei territori come la Valtiberina Toscana e l’Altotevere umbro bisogna rovesciare in qualche modo quanto fatto finora, avendo una centralità dei servizi e dando testimonianza che l’identità Alta Valle del Tevere esiste: con il dossier è iniziata una nuova visione comune da fare non solo sulla storia del passato, ma anche in un nuovo linguaggio contemporaneo. Un altro aspetto importante è che bisogna focalizzare il dossier e gli effetti che avrà questo lavoro iniziato nel mese di luglio, con l’auspicio che possa proseguire anche il 15 dicembre andando direttamente al Ministero a presentare il dossier per la finale. Al dì la del messaggio che abbiamo voluto dare, questo lavoro non dovrà terminare con ‘capitale’ ma dovrà far cambiare pelle alla nostra vallata; un laboratorio di idee, nato in una situazione particolare, che dovrà essere permanente”. Come? “Attraverso una conferenza permanente programmatica dove, almeno una volta all’anno, ci dobbiamo ritrovare per gettare le strategie comuni su infrastrutture, diga di Montedoglio, viabilità o anche sostenibilità, la cultura stessa e il tema del turismo. Da un concetto legato ad un progetto specifico – termina Polcri – farlo diventare una comunità permanente con cittadini e istituzioni che condividono un percorso programmatico comune per i prossimi anni”.

Redazione
© Riproduzione riservata
03/12/2023 16:19:32


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