Contro la violenza di genere: rabbia e impegno nelle piazze
Il padre di Giulia: "Denunciate, fidatevi!"
Parlate, denunciate, fidatevi! Nella Giornata contro la violenza di genere in cui le piazze italiane tornano a riempirsi di rabbia, indignazione, impegno, voglia di far cambiare drasticamente le cose, l'appello diffuso con tre semplici parole su Instagram da Gino Cecchettin, papà di Giulia, ha lo stesso valore delle parole del Papa che sottolinea su X/Twitter: "La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici. Queste radici crescono nel terreno del pregiudizio e dell'ingiustizia; vanno contrastate con un'azione educativa che ponga al centro la persona con la sua dignità". Ma è tutta l'Italia ad essere in movimento, sconvolta dal femminicidio di Giulia che è solo l'ultima punta di un iceberg enorme e sottovalutato.
Le parole di Mattarella e l'irruzione in Rai
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è altrettanto netto: "Le donne devono essere libere di essere libere". La ripetizione del concetto è voluta. E bisogna velocizzare "un percorso in cui le donne e gli uomini si incontrano per costruire insieme una umanità migliore, nella differenza e nella solidarietà, consapevoli che non può esserci amore senza rispetto, senza l'accettazione dell'altrui libertà. Una via in cui le donne conquistano l'eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere, libere di essere libere, nello spirito della Convenzione di Istanbul, alla quale ha aderito l'Unione Europea, segno importante di una visione universale di autodeterminazione e dell'eguaglianza dei diritti". A queste parole da eco il blitz delle attiviste di Non una di meno, entrate nella sede Rai di viale Mazzini, con lo slogan: "Nostro il dolore vostro lo share", con grida di "vergogna" fino all'intervento della polizia.
Le piazze in movimento
Sono moltissime le piazze italiane gremite da decine, centinaia di migliaia di persone che gridano il loro "basta" coni il finto scandalizzarsi e la finta normalità della violenza di genere, urlando a un cambiamento culturale ma anche ad una maggiore attenzione delle istituzioni. Flash mob a Napoli, a Palermo, Milano e molte altre città e cittadine.
Le parole di Von der Leyen
La presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, è intervenuta sul tema sul suo profilo X/Twitter: "Il primo diritto delle donne è quello di essere libere dalla violenza. Proseguiamo verso il varo della prima legge europea contro la violenza di genere". Perché "le donne affrontano diverse sfide nella vita ma lottano per gli stessi diritti".
Uomini al Circo Massimo: non siamo come Turetta"
Si segnala, fra le tante iniziative a maggiore presenza femminile, la presa di posizione di un folto gruppo di uomini e ragazzi che si sono radunati per manifestare al Circo Massimo, condividendo tutti la necessità di "troncare atteggiamenti maschilisti in tutti gli ambiti" e rivendicando di non aver niente a che fare con Turetta e altri comportamenti violenti.
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