Opinionisti Olinto Gherardi

Il dottore...

Come fanno certe persone a non provare un minimo di vergogna per il loro comportamento

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E’ un po’di tempo che mi domando come facciano certe persone a non provare un minimo di vergogna per il loro comportamento, che definire assurdo ed inconcepibile è mero complimento. La ormai datata quanto controversa storia raccontata dal main stream mediatico tramite galassie di propaganda attira gonzi sulla sconosciuta quanto influenzale pandemia inarrestabile ci ha lasciato in eredità una grossa fetta di popolazione che nel proprio dna ha quale elemento principe la paura, indotta, è secondo me errato anche definirli ipocondriaci, in quanto in quel caso vi sarebbe una spiegazione scientifica di prevenzione verso la propria salute, esagerata per quanto mi riguarda, ma almeno fondata su di un qualche motivo reale.

Chi ha contribuito in maniera decisa e devastante a creare tutto ciò, sono stati e sono i camici bianchi di qualsiasi rango e struttura sanitaria o parasanitaria, in particolare il mio pensiero va ai così detti medici di base, quelli che una volta erano il medico di famiglia, il dottore, coloro che conoscevano a menadito ogni patologia di ogni singolo assistito, dei quali era quasi impossibile non fidarsi o dubitare, salvo rare eccezioni. Ebbene questi esseri che percepiscono un contributo per ogni loro singolo assistito, guadagnando per quello che hanno studiato, anche su persone che in dieci anni vanno 5 volte allo studio, per loro fortuna, improvvisamente sono scomparsi, per ordini superiori affermano loro, rinnegando la loro deontologia, il loro giuramento, la loro “missione” di curare il prossimo senza nessuna preclusione…Fastidio è una sensazione edulcorata di ciò che in realtà provo nei confronti di questi esseri, verso i quali non potrò mai più rivolgermi a cuore aperto, ne fidarmi di ciò che mi diagnosticano o di ciò che mi assegnano quale terapia, ormai sono di pubblico dominio le nefandezze compiute dal ministero guidato da un diversamente senziente al soldo delle multinazionali del farmaco e dei poteri economici mondiali votati a comandare la terra piatta o tonda o come meglio la preferite. Provo rabbia e delusione nell’essermi rivolto a medici per ottenere un più che lecito e dovuto esonero per il siero a sorpresa, persone che conoscevo ferme e serie, deontologicamente inattaccabili che invece hanno glissato sulla richiesta accampando disparate scuse di non competenza o di mancanza di elementi utili all’esonero stesso, dopo che si parlava già di effetti collaterali su persone affette da patologie oncologiche e cardiocircolatorie…per puro caso le avevo ed ho entrambe.

Poi leggo qua e là che “loro” sono sotto minaccia, che non possono fare niente pena la sospensione o la radiazione dall’ordine, in pratica come me che non ho potuto lavorare per un mese e mezza in quanto non sierato…stranamente la mia “deontologia” mi ha spinto a non cedere, la mia ferma intenzione di preservare la mia salute, già intaccata, mi ha portato a resistere per poi tornare al lavoro alla scadenza dell’out-out governativo…sono scemo io o loro sono vigliacchi senza coglioni? Oppure egoisti iban dipendenti? Posso dire solo che io non sono scemo e nemmeno un “disprezzato” nofax, in quanto ho fatto tutti i vaccini obbligatori nell’infanzia meno che l’antinfluenzale annuale e questo intruglio indefinito. E’ per questo che non sopporto le loro facce di superiorità perché indossano un camice bianco e costringono ancora oggi, dopo che la fantomatica peste è stata declassata ad influenza, i pazienti ad indossare la pezza ignobile per accedere a siti sanitari od ambulatori, qui non c’entra niente la scienza, ma solo l’arroganza di un ministero vessante ed anti democratico, oltre che discriminante.

Ogni tanto qualche birostar spara una fila di puttanate, ancor oggi, cito a caso bassotto che ammette candidamente la sperimentazione umana del siero e con triplo carpiato rovesciato spara di un “vaccino anti cancro” seguito di li a poco da burioso che rincara la dose contro i nofass che verranno salvati dal cancro da questo siero…a volte ho l’impressione che ci considerino dei minus habens questi minus habens guitti del sistema al soldo dei papponi. E prego di continuo che non accada mai di trovarmene uno a tiro perché sarebbe la fine di entrambi per motivi diversi, ovvio. Non sono più disposto a sentirmi circondato da propagandisti sbugiardati in più occasioni, da pecoroni avvezzi a stare a testa bassa non appena i decibel del cialtroni nei palazzi si alzano di tono, ne’ a sottostare inerme alle puttanate governative in sequenza, in testa a tutto la UErra degli altri combattuta per procura anche con i miei soldi. Ci sono principi che non si possono calpestare per nessun motivo al mondo, se hai fatto un giuramento lo stesso esige di essere rispettato, se il tuo lavoro è curare chi sta male, senza distinzioni, quello dovresti fare, altrimenti ti dimetti e vai a coltivare le patate. Troppo comodo non fare un cazzo e riscuotere lo stipendio fregandotene della plebe insignificante. La società non è più un  insieme di rispetto reciproco, diritti e doveri, è diventata una giungla nella quale solo il più forte sopravvive, non per competenza, ma per arroganza e protervia concessa loro dai vertici di una nazione morta e sepolta. Grazie.

Olinto Gherardi
© Riproduzione riservata
23/05/2023 20:22:47

Olinto Gherardi

Operaio – Scrittore - Apolitico – 21 anni nel Gruppo Sbandieratori di Sansepolcro dall’avvento del Dott. Piero Gennaioli - Scrittore di poesie - Due pubblicazioni nel 2013(Lo Sbandieratore di Emozioni) e 2015 (All’ombra della Torre) con lo pseudonimo di Uguccione de’ Fiaschi – Collabora alla mostra fotografica di Francesca & Angelo Petruzzi, ManiAnime del Borgo 2016 – Attenzione rivolta al territorio, al Borgo ed al suo patrimonio artistico; diretto e chiaro nell’esposizione del pensiero critico, ma costruttivo. Fotografo amatoriale per hobby-Calcio e Pallavolo gli sports seguiti in prevalenza. redazione@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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