Rubrica Lettere alla Redazione

Camminando per i vicoli d’Anghiari

Pensando e sognando ad occhi aperti un nuovo Rinascimento

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Pensando, cammino per gli stretti vicoli d'Anghiari, in questo fine inverno che non pare voglia arrendersi ai pallidi segni della primavera.

Sono cinquantacinque anni che vivo ad Anghiari, meraviglioso paese.

Spesso nei sogni, m'appaiano confusi e annebbiati visioni di luoghi : Chiusi (SI ); città natia dalle origini etrusche, piena di antiche leggende: sotto Montevenere, la chioccia con mille uova d'oro; il Locumone ( Re ) Porsenna, sepolto nei meandri dell'antica città, o la piazza Baldaccio d'Anghiari con il bronzo di Garibaldi che indica imperterrito " o Roma o morte"! Dove di notte passano al galoppo capitani di ventura a cavallo di sudati sauri bardati di tutto punto…Adesso che il mio tempo declina, torno spesso col pensiero su i luoghi cari della mia prima età e come in una frequenza di scatti fotografici rivedo il succedersi degli avvenimenti.

Senilità ? Nostalgia? Certo può darsi, ma oggi che sono in quella che viene chiamata" l'età della saggezza" sento ancor più il bisogno di osservare e ripensare. Come è stato fugace il tempo! E quanto di questo l'ho perduto senza apprendere o apprezzare tante cose belle che la natura ci ha dato e le tante, tante meraviglie che l'operosità, l'ingegno umano, hanno creato nel suo divenire arricchendo d'arte e bellezze l’Italia.

Dal "Poggiolino"osservo la piana verso Sansepolcro, stupenda nel suo ricamato disegno che i frati Camaldolesi impressero nel XIII sec. con il risanamento e la bonifica. Purtroppo, oggi, dove tutto è sottomesso al guadagno, questo territorio non è rispettato come converrebbe, e la mano dell'uomo sta arrecando danni irreparabili alla bellezza del paesaggio.

Passo accanto alla "Badia Camaldolese" antica chiesa che fu, assieme a quella di S.Agostino, per più secoli, oltre che luogo di culto anche di direzione del nascente comune. Dentro è custodita una madonna lignea attribuita a Tino da Camaino ( un vero gioiello) ed un crocifisso del XII sec.

Ricordo che nella chiesa fu sepolto un grande anghiarese: Ser Giusto Giusti notaio. Dal 1420 al 1480 il Giusti tenne contatti con la repubblica di Firenze e contribuì allo sviluppo d'Anghiari.

Dalla Badia salgo per la stretta scalinata nella Piazza del popolo, sede di "Palazzo Pretorio".

Bellissima costruzione del XIII sec, residenza di tanti Priori che venivano inviati da Firenze, ad iniziare dal 1385, per amministrare e provvedere alla giustizia in queste terre, i cui blasoni sono rappresentati dagli stemmi appesi alle pareti del palazzo. I segni impressi dalla cultura Fiorentina sono ben visibili un po' dovunque nel centro storico. Peccato, il frastuono, la fretta, il consumare fugace ogni momento della nostra vita, fanno perdere la memoria del passato, rendono opaca la bellezza e ci stanno togliendo giorno dopo giorno quella cultura umanistica che, soprattutto in questa terra aveva visto il suo sorgere e divenire.

Redazione
© Riproduzione riservata
15/04/2023 06:20:23


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