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Torture in carcere, condannati 5 agenti di San Gimignano

Sentenza del tribunale di Siena, da 5 anni 10 mesi a 6 anni 6 mesi

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Il tribunale di Siena ha condannato cinque agenti penitenziari del carcere di San Gimignano, con pena da 5 anni e 10 mesi fino a 6 anni e 6 mesi per torture, falso e minaccia aggravata. Per l'accusa sarebbero responsabili del pestaggio di un detenuto tunisino nell'ottobre 2018 in un trasferimento di cella. Il collegio si è pronunciato dopo sette ore di camera di consiglio. Il pm aveva chiesto tra 6 e 8 anni di condanna. I cinque imputati erano in aula alla lettura della sentenza, alcuni sono scoppiati in lacrime, uno ha urlato «Vergogna». Altri 10 agenti per gli stessi fatti furono in passato condannati in abbreviato.

«Ricorreremo in appello», ha annunciato dopo la lettura del dispositivo da parte del presidente Simone Spina, l'avvocato Manfredi Biotti, difensore di quattro dei cinque imputati. «Non comprendiamo quale è stato il ragionamento dei giudici ma ne prendiamo atto; vedremo le motivazioni e faremo appello, certo è un segnale molto brutto», ha aggiunto Biotti. Invece l'avvocato Michele Passione, legale del Garante dei detenuti, ha affermato, sempre dopo la lettura della sentenza: «Abbiamo sostenuto che il reato di tortura sia più grave quando è commesso dal pubblico ufficiale perché disegna un rapporto di potere che viene estorto tradendo la fiducia che ognuno deve avere nelle forze di polizia che sono nella massima composizione sane».

Non è il primo caso di questo genere. Solo lo scorso 13 febbraio una indagine sugli agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Biella, accusati di torture, era approda sui banchi del governo, con una interrogazione al ministro della Giustizia Nordio. Nel dicembre scorso erano stati sospesi il direttore e il comandante del carcere di Ivrea, nonchè interdetti 8 agenti della polizia penitenziaria. Ed è invece di gennaio la richiesta del pm di un anno di carcere per l’ex direttore del carcere Lorusso e Cutugno di Torino Domenico Minervini, un anno e due mesi per l’ex comandante della polizia penitenziaria Giovanni Battista Alberotanza e quattro anni per l'agente Alessandro Apostolico. Secondo le accuse, gli agenti avrebbero umiliato e picchiato con calci e pugni i detenuti.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
10/03/2023 06:21:19


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