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Nella fotografia di Graziella Novelli l’amore per il cielo e il sogno dell’aurora boreale

Le piace camminare nei boschi, che definisce ‘suoi’, in sella anche alla mountain-bike
Si definisce un’amante della natura Graziella Novelli, la protagonista di novembre del periodico l'Eco del Tevere per la rubrica “Passione Fotografia”, nella quale vengono messi in luce coloro che sono appassionati di quest’arte, ma al tempo stesso non è la loro professione. Abita a Badia Tedalda, appartiene al Fotoclub di Sansepolcro e le piace camminare nei boschi, che definisce ‘suoi’, in sella anche alla mountain-bike. Ha una forte attrazione per il cielo: vivere in questo piccolo lembo di Toscana, anche se disagiato sotto certi aspetti, è gratificante sotto tanti altri, come la possibilità di vedere - anche solo uscendo di casa - cieli stellati limpidissimi sia estivi che invernali, appostamenti ad emozionanti lune che sorgono e, se accompagnati dalla giusta luce, tramonti spettacolari. Una persona conosciuta, che nel 2019 si è aggiudicata anche il primo posto al concorso fotografico indetto dalla Proloco di Badia Tedalda. Non adora lo smartphone per scattare le foto, mentre è affascinata dal drone, con il sogno nel cassetto di una vita andare ad ammirare e fotografare dal vivo l’aurora boreale.
· Come e quando nasce la passione per la fotografia?
“Mi sono sempre piaciute le foto, soprattutto amo riguardare quelle vecchie, anche le semplicissime foto ricordo. A 18 anni ho comprato la mia prima macchina fotografica era una di quelle che faceva foto con i lati distorti, ma io ne ero entusiasta comunque. Poi, con il passare del tempo, è cresciuta la passione e di conseguenza anche la necessità di un’attrezzatura un po’ più adeguata”.
· Quale il tipo di fotografia che preferisci fare?
“Nelle mie foto ci sono albe, tramonti, lune, fiumi, ponti e notturni. Diciamo che è un po' il mio indirizzo fotografico. Mi piace il cielo e la via lattea e la luna sono un po’ le mie passioni. Seguo con attenzione i vari accadimenti: eclissi e congiunzioni astrali, anche se non tutte le volte ottengo risultati fotografici gratificanti; non importa, bisogna provarci sempre comunque”.
· Quanto lavori lo scatto nel post produzione?
“La post produzione mi aiuta a compensare quello che vede il mio occhio, ma non riesco a catturare del tutto con la camera. Ne faccio uso, ma non stravolgo mai gli scatti”.
· Apprezzi la fotografia in bianco e nero, oppure prediligi sempre il colore?
“Il bianco e nero lo trovo molto affascinante ed elegante, ma non lo sento particolarmente indicato nelle foto paesaggistiche, come piace fare a me. Lo trovo più appropriato nei ritratti”.
· C’è uno scatto a cui sei particolarmente legata?
“E’ quello denominato ‘La Madonna col bambino nel 2000’. Diversi anni fa, la Proloco di Badia Tedalda aveva organizzato un concorso dedicato ai Della Robbia e io pensai di portare una versione ‘moderna’ di una delle loro opere. Chiesi a una ragazza cubana che vive vicino a me di posare insieme al suo meraviglioso bambino. Si classificò quarta. Ancora oggi, anche se la trovo un po' ingenua sotto l'aspetto fotografico, la riguardo con affetto e ritengo che la vera passione per la fotografia sia partita proprio da lì, con la voglia di creare situazioni fotografiche e di mostrarle - anche se un po' timidamente - in tempi nei quali i social network non erano così diffusi”.
· Hai mai pensato di allestire una tua personale di fotografia?
“Nel mio percorso fotografico ci sono anche piccole mostre fotografiche organizzate a carattere locale: una fra tutte la ricordo con particolare affetto, sia per l'idea che per la riuscita. Con la mia amica Federica ideammo “Fotografando l'arte”, con alcune note opere d'arte riproposte con i personaggi del luogo. Fu veramente divertente ricreare Monet, Cezanne, Raffaello e altri con il postino, i cantonieri, il maestro oppure il dottore. Tutti accettarono entusiasti e fu molto gratificante il piccolo successo ottenuto. In tempi più recenti, ho partecipato a concorsi fotografici organizzati sempre dalla Proloco di Badia Tedalda, questa volta vincendoli, sia nel 2018 con “La primavera a Badia Tedalda” e con “Orzo&Papaveri”. La semplicità in uno scatto della convivenza di una spiga di orzo con un fiore spontaneo, sintetizzando il rispetto stesso della natura. E nel 2019 “L'inverno a Badia Tedalda” con “Notti Gelide”: la magnificenza di un cielo stellato in una freddissima notte di gennaio con 9 gradi sotto lo zero, dove l'unica compagnia erano le stelle”.
· La fotografia, per te, è solo quella fatta con la reflex oppure ti affascinano anche altri strumenti?
“Io non sono capace di scattare foto con il cellulare, è un mio limite. Invece, mi piace molto il drone: cambia totalmente la prospettiva e sembra di volare”.
· La fotografia è da considerarsi una forma d’arte? Per quale motivo?
“È sicuramente arte! È il fermare l’attimo per sempre con la visione creativa di colui che scatta”.
· Quando scatti ti piace essere in solitaria oppure anche in gruppo?
“Prediligo uscire sempre in solitaria a caccia di qualche scatto particolare, anche perché trovare compagnia alle 3 di notte per cercare la cometa Neowise non è così semplice. Ma non disdegno di confrontarmi con persone che condividono la mia stessa passione; anzi, ho un grande interesse nell’imparare sempre qualcosa di nuovo. Infatti, non a caso, considero il mio avvicinamento al Fotoclub di Sansepolcro una crescita sotto l'aspetto fotografico: ho potuto conoscere tecniche fino a quel momento a me ignote e incontrare al tempo stesso persone dalle quali si può sempre imparare”.
· Quale il sogno nel cassetto, a livello fotografico, che speri possa avverarsi quanto prima?
“Mi piacerebbe moltissimo, vista la passione per il cielo, riuscire ad andare a vedere finalmente l'aurora boreale. È emozionante vederla in video o in foto, riuscire ad osservarla dal vivo penso sia qualcosa di unico”.
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