Arezzo, rischio chiusura per il cinema Eden: attiva la campagna crowdfunding

"Nei primi otto mesi del 2022 gli incassi sono inferiori di oltre il 50% rispetto al 2019"
Sì è proprio così, il CINEMA EDEN AREZZO rischia di chiudere. Se ne è parlato ieri sera all’Eden in un evento che ha lasciato il pubblico sorpreso e spiazzato. La proiezione gratuita di un film a sorpresa, con l’invito alla cittadinanza a partecipare, si è infatti rivelata essere la proiezione di una scritta che non offre margini di dubbio: “L’Eden sta chiudendo. E ora? Non ci resta che piangere”. il Cinema Eden è in difficoltà. Il tempo della pandemia e dell’attuale crisi dei prezzi energetici, nonché la trasformazione delle abitudini connesse al tempo libero ma anche la politica legata alla distribuzione delle pellicole cinematografiche, fanno sì che gli incassi legati agli ingressi al Cinema Eden, solo parlando dei primi 8 mesi del 2022, siano inferiori di ben oltre il 50% rispetto a quelli del 2019. Nonostante la curva negativa, finora abbiamo cercato di mantenere alto l’impegno della nostra cooperativa nei confronti dei cinefili della nostra città, di chi ama avere uno spazio in centro storico dedicato al cinema e alla cultura di qualità, delle tante associazioni culturali cittadine che scelgono l’Eden per presentare i propri progetti, nonché di chi ci lavora. PURTROPPO CON LA STAGIONE INVERNALE ALLE PORTE NON POSSIAMO PIÙ PERMETTERCELO! Ma non intendiamo rinunciare ad un presidio culturale così necessario senza aver tentato tutte le strade. Dal 20 ottobre verrà lanciata una campagna crowdfunding dal titolo “Non ci resta che piangere” per reperire le risorse necessarie per continuare la programmazione del Cinema Eden. Il rapporto tra Arezzo e il Cinema Eden ha una lunga storia che cercheremo in tutti modi di non spezzare. La città intera sarà dunque chiamata, in tempi brevi, a prendere posizione nei confronti del proprio Cinema, se staccare o meno la luce all’unica stella del cinema d’essai rimasta in città. Con la consapevolezza di un’eventuale perdita enorme, in termini non solo culturali ma anche e soprattutto sociali.
La nota firmata Officine della Cultura
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