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Commemorato il 42esimo anniversario della strage di Bologna

Mattarella: “Atto vile, continuare a ricercare la verità è un dovere civile”

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È partito da Piazza del Nettuno, a Bologna, per poi dirigersi a Piazza Medaglie d'Oro, in Stazione, il corteo commemorativo per il 42esimo anniversario della Strage del 2 agosto. Sono presenti, tra gli altri, il sindaco Matteo Lepore, la vicesindaca Emily Clancy, il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano De Maria, il deputato del Pd, Andrea De Maria, il presidente dell'associazione dei parenti delle vittime, Paolo Bolognesi. Quando il Corteo ha iniziato a sfilare è partito un applauso da parte delle persone presenti. Le principali istituzioni hanno ribadito che non ci si può ancora fermare nella ricerca della verità. a partire dal presidente della Repubblica Mattarella che in un lungo messaggio ha detto:«Continuare a ricercare la verità è un dovere civile. L'ordigno che 42 anni or sono uccise a Bologna persone casualmente presenti quella mattina alla stazione ferroviaria, risuona ancora con violenza nel profondo della coscienza del Paese». Il messaggio del Capo dello Stato continua: «u un atto di uomini vili, di una disumanità senza uguali, tra i più terribili della storia repubblicana. Un attacco terroristico che pretendeva di destabilizzare le istituzioni democratiche e seminare paura, colpendo comuni cittadini impegnati nella vita di tutti i giorni. Nel giorno dell'anniversario il pensiero si volge anzitutto ai familiari, costretti a patire il dolore più grande, che hanno saputo trasformare in impegno civile, per testimoniare all'intera società che le strategie del terrore mai prevarranno sui valori costituzionali della convivenza civile. L’azione solidale dei familiari merita la gratitudine della Repubblica. La loro tenacia ha sostenuto l'opera di magistrati e di servitori dello Stato che sono riusciti a fare luce su autori, disegni criminali, ignobili complicità. La matrice neofascista della strage è stata accertata in sede giudiziaria e passi ulteriori sono stati compiuti per svelare coperture e mandanti per ottemperare alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio dovere».

La lettera della presidente Casellati
Il  presidente del Senato Elisabetta Casellati  auspica che «possa proseguire, con ancora maggiore determinazione», «la completa rimozione di ogni segreto e di ogni oscurità dai tanti interrogativi che ancora attendono una risposta per Bologna, cosi' come per molte altre tragiche vicende di quegli anni».

È un passaggio della lettera che  Casellati ha inviato al sindaco della città emiliana, Matteo Lepore, in occasione del 42esimo anniversario della strage alla stazione. «Senza verità e giustizia non si riscatta il sacrificio degli innocenti e non si onora quel patto di fiducia tra cittadini e Istituzioni che è fondamenta della nostra Costituzione, cardine della nostra democrazia, presidio delle nostre libertà», aggiunge dopo aver ricordato che in questa legislatura Camera e Senato hanno rimosso il segreto funzionale su tutti gli atti delle Commissioni parlamentari di inchiesta che si sono occupati di terrorismo e stragi.

Il presidente Fico: «Fare piena luce sull’orrore»
La strage alla stazione di Bologna «rappresenta drammaticamente l'orrore e l'abisso toccato dal terrorismo e dalla strategia eversiva nel nostro Paese». Lo afferma il presidente della Camera, Roberto Fico. «Ricordarla nel quarantaduesimo anniversario significa innanzitutto rendere omaggio agli ottantacinque innocenti uccisi, ai sopravvissuti, ai familiari delle vittime e alla loro Associazione, alla quale va tutta la nostra gratitudine e riconoscenza per aver mantenuto viva la memoria, sostenendo con forza e determinazione la domanda di verità e giustizia. E costituisce altresì l’occasione per ribadire l'impegno delle Istituzioni a fare piena luce su questa dolorosa pagina, come pure su tutte le altre vicende oscure della nostra storia recente. Il dolore dei familiari delle vittime - prosegue - è stato acuito da anni di ambiguità, depistaggi e colpevoli lacune di una giustizia negata.

L’associazione dei familiari
Paolo Bolognesi, il presidente dell'Associazione familiari delle vittime, ha parlato per la prima volta di una «nuova aria di verità» che si è «aperta». «Il 6 aprile è arrivato sentenza il processo in primo grado, la sentenza mandanti, che chiarisce e ampia un quadro mostruoso e atroce di connivenze, abusi di potere, prima e dopo il 2 agosto». Ha detto nel suo discorso in piazza Medaglie d'oro. «Viene confermato in modo eclatante che la strage fu finanziata dalla loggia P2, coperta dai servizi deviati ed eseguita da terroristi fascisti», ha aggiunto. E ha concluso: «Paolo Bellini, condannato all'ergastolo come esecutore, in primo grado, è un neofascista con un curriculum criminale terrificante. La ricostruzione delle protezioni di cui ha beneficiato Bellini è impressionante a partire dai rapporti con l'ex procuratore di Bologna Ugo Sisti, che contribuì a dirottare verso la fantomatica pista internazionale».

E ha aggiunto: «Sbloccare la legge che tutela le vittime di terrorismo e stragi. Lo ha ribadito il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto 1980 Paolo Bolognesi. "Da 18 anni - ha detto - c'è una legge licenziata in parlamento nell'agosto del 2004. Diciotto anni per farla funzionare sono troppi. Finalmente avevamo una legge che stava concludendo l'iter con il favore governo del e tutti i partiti hanno firmato". Ma "in tutto questo iter" ci sarebbero problemi con "i ministeri economici che sembrano fare i furbetti". "Qual è un motivo primo per affossare una legge? Dire che costa troppo", ha detto Bolognesi, secondo cui bisogna evitare che le vittime "debbano fare causa per ottenere quello che gli spetta", ha aggiunto, criticando "l'ottusità di quei ministeri". "Diciott'anni senza normativa sono troppi, per qualche parruccone che vuole una corretta interpretazione".

L’intervento del sindaco Lepore
Da settembre Palazzo d'Accursio sarà la sede dell'Associazione familiari vittime del 2 agosto, perché era giusto dare una sede degna a questa associazione, abbiamo scelto uno spazio importante quello che che era riservato alla collezione Morandi, per ospitare l'archivio e accogliere le scuole e portare avanti l'attività didattica. Significa tenere vicino al cuore l'associazione, proteggere questa istituzione della città". Lo ha ricordato il sindaco di Bologna Matteo Lepore, dal cortile d'onore di Palazzo d'Accursio, dove sono iniziate le commemorazioni del 42mo anniversario della strage alla stazione di Bologna. "Oggi è molto attuale proteggere chi si batte per verità e giustizia, sono troppo recenti i depistaggi, dobbiamo proteggere e promuovere la memoria, ecco perché da settembre sarete qui nella casa di tutti i cittadini", ha concluso il sindaco, rivolgendosi ai tanti familiari delle vittime presenti nel cortile d'onore con le loro gerbere bianche appuntate al petto.

Il ministro dell’Istruzione Bianchi
«Siamo qui a ricordare a tutti noi che la lunga scia di sangue che ha attraversato Bologna e lasciato tante vittime e piaghe nel nostro popolo, era diretta a colpire la Bologna antifascista e democratica, diga contro il dilagare di tendenze eversive che volevano colpire la nostra democrazia. Tentativi tutti, Strage del 2 agosto, Italicus, 904, Ustica, Uno Bianca, fino al corpo di Marco Biagi, messi insieme da un infame impasto di fascismo, terrorismo, criminalità comune e istituzioni deviate che volevano minare nella profondità la nostra democrazia». Così il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi.

Bonaccini: «Chiediamo ancora piena verità»
«Noi vi siamo a fianco non in modo formale, siamo con voi perché crediamo nella democrazia e non c'è democrazia se non c'è verità". Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini durante l'incontro con i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, dal cortile d'onore di Palazzo d'Accursio. "Non contano tanto le parole, ci interessa la presenza, che significa l'abbraccio della comunità di questa regione ai familiari delle vittime e tutti coloro che desiderano sia fatta piena verità e giustizia - ha proseguito - sono stati fatti passi importanti in avanti, non è ancora terminato ciò che vorremmo, la piena verità per rendere giustizia a chi non c' è più, a tutti coloro che sono animati da valori di libertà, giustizia democrazia e vogliono la verità». «Insieme all'associazione dei familiari abbiamo contribuito ad un unicum, abbiamo versato presso l'Archivio di Stato tutti i fascicoli dei processo dal 1971 in poi, per terrorismo eversivo, stragismo, che hanno permesso di terminare il lavoro della strage del 2 agosto, dell'Italicus e Uno bianca, un contributo molto importante per avere un patrimonio a disposizione per conoscere la verità e fare memoria».

Letta: «Approvare legge anti-terrorismo»
«2 agosto, strage di Bologna. Siamo al fianco dei familiari delle vittime. Per chiedere sia fatta fino in fondo giustizia. Perché sia approvata nella prossima legislatura la legge per le vittime del terrorismo». Lo scrive il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, su Twitter.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
02/08/2022 19:55:07


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