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Morte di David Rossi, mail alterate “quando il pc era nella disponibilità della famiglia”

Sono le conclusioni contenute nella perizia completa della Polizia postale di Genova

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«Tutti i dispositivi consegnati da Carolina Orlandi e dal suo legale Miceli sono stati alterati nel loro contenuto dopo la riconsegna alla famiglia di David Rossi per cui la loro analisi risente di questa circostanza e ne risulta in alcuni casi viziata. La valutazione delle anomalie rilevate esula dalle attività delegate a questo ufficio». Sono le conclusioni della perizia della Polizia postale di Genova, datata 18 maggio 2020 e allegata agli atti del procedimento sui cosiddetti festini di Siena, archiviato dalla procura ligure. La stessa perizia che parla della mail con la quale Rossi avrebbe annunciato il proprio suicidio, che risultava, nel file analizzato dalla Postale di Genova, spedita il 4 marzo 2013 ma creata il 7 marzo successivo, ovvero dopo la morte di Rossi. Le mail sono contenute in un file, segnala la relazione, «creato in data 29/07/2014 quando, occorre ribadirlo, il portatile era nella disponibilità della famiglia di David Rossi».

La difformità delle date della email che “annunciava” il suicidio rispetto alla morte di Rossi aveva, nei giorni scorsi, riacceso le polemiche sul caso del manager Mps. La documentazione circolata nelle redazioni giovedì scorso era però parziale e nel caso della data di creazione del file risultava omessa l’ultima parte della frase relativa alla riconsegna del materiale alla famiglia.

La relazione, in due parti, analizza i supporti informatici che erano di David Rossi al momento della sua morte e sottolinea come il pc portatile sia stato spento dal 20 febbraio 2013 (data nella quale l’ufficio, l’abitazione e l’auto di Rossi vengono perquisiti dalla procura di Siena) all’8 giugno 2013 verosimilmente «per effettuare il backup dell’iPhone» dello stesso Rossi.

A proposito dell’hard disk, la relazione sottolinea come «le verifiche hanno dimostrato in maniera incontrovertibile come il contenuto dell’hard disk sia stato alterato» successivamente («con ogni probabilità») alla riconsegna del pc alla famiglia. A cambiare il contenuto dell’hard disk «ha contribuito ogni accesso all’unità avvenuto in modalità non forense».

«Anomalie» vengono rilevate anche sull’iPhone 5 di Rossi, in particolare su due messaggi che risultano essere stati aperti il 6 marzo dopo la morte del manager di Mps. Tanto l’iPhone che l’iPad di Rossi risultano essere stati resettati alle impostazioni di fabbrica dopo le perquisizioni a carico di Rossi: l’iPad lo stesso 20 febbraio 2013, l’iPhone il 25 febbraio.

A spegnere le polemiche sulla mail è intervenuto lo stesso fratello di Rossi, Ranieri, da anni impegnato nella battaglia per chiarire le dinamiche della morte di Rossi. «Dire che quella mail è stata creata il 7 marzo e sostenere che il 4 marzo non esisteva mi pare eccessivo. Quella mail è stata letta il 4 marzo. Viola dice di non averla vista ma l’hanno comunque letta la sua segretaria e il capo segreteria».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
17/01/2022 14:08:47


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