Bimba precipitata, il compagno della madre resta in carcere ma l’ipotesi ora è omicidio colposo
Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo di Mohssine Azhar
Da omicidio volontario con dolo eventuale a omicidio colposo. All'udienza di convalida del fermo di Mohssine Azhar, il compagno della madre di Fatima, la bimba di 3 anni precipitata dal quinto piano di un palazzo in via Milano a Torino, il giudice ha derubricato la contestazione a carico del 32enne.
È passata cosi la linea difensiva del legale Alessandro Sena secondo la quale la caduta della piccola sarebbe stata un tragico incidente: “Anche se il mio assistito avesse previsto la possibilità che accadesse qualcosa di gravissimo, ciò non vuol dire che lo abbia voluto" spiega l’avvocato. Sussistono però, secondo il giudice, le esigenze cautelari per trattenere l’uomo in carcere. Il pericolo di fuga soprattutto, alla luce del fatto che è uno straniero irregolare sul territorio italiano. “La lanciavo in aria, la buttavo e la prendevo, poi mi è scivolata” ha detto l’indagato al giudice Agostino Pasquariello. Che nel provvedimento di convalida precisa: “Dalle risultanze investigative non si ricavano elementi che consentano di affermare una sia pur indiretta intenzione omicidiaria del prevenuto”.
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