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Sport e integrazione:un progetto di Pallavolo San Giustino e cooperativa Asad

Tre le attività previste per l'inserimento dei disabili anche nel mondo del lavoro

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Un progetto meritorio e innovativo, che vede insieme la Pallavolo San Giustino e la cooperativa Asad, alla quale è affidata la gestione del locale centro socio-educativo Altomare, servizio di titolarità del Comune. Un progetto che promuove la socialità attraverso lo sport e l’inserimento dei giovani con disabilità, i quali potranno apprendere uno stile di vita sano e allo stesso tempo sentirsi pienamente integrati. Un progetto composto da tre attività:

  • quella sportiva per gli utenti del centro Altomare. Un progetto iniziato due anni fa, bloccato poi dal lockdown e ora di nuovo attivo;
  • quella sportiva per bambini e ragazzi con disabilità, che partirà nei primi mesi dell’anno nuovo;
  • lo sport come ambiente per percorsi riabilitativi pre-lavorativi, in essere da circa un mese.

Il progetto è stato presentato sabato 18 dicembre all’amministrazione comunale nella sede della stessa municipalità sangiustinese; presenti per l’Asad la presidente Liana Cicchi; la responsabile territoriale, Monica Nanni e quella del centro Altomare, Laura Dini; per la società biancazzurra, c’erano il presidente Goran Maric, il direttore generale Enrico Ligi e il responsabile del settore giovanile dal punto di vista sportivo, Andrea Malatesta. A Leonardo BenedettiAlthea GiuliettiMassimo ReginiGaia Piomboni e il resto dello staff il compito di tradurlo in pratica e lo sta facendo su un versante; anzi, ha ricominciato dopo l’interruzione dovuta alla pandemia. Tre – come anticipato – le parti in cui si suddivide: la prima, già in corso, è propedeutica all’inserimento dei ragazzi nella vita lavorativa. L’esempio è quello di un 17enne che due volte alla settimana si reca alla palestra di Selci Lama e che si è subito ambientato grazie anche all’accoglienza riservata dai coetanei della pallavolo.

È prevista la presenza di un educatore che facilita il percorso riabilitativo progettato e supervisionato dalla Asl. La seconda parte prevede la frequentazione di palasport e palestra da parte dei ragazzi del centro Altomare, che saranno seguiti dal punto di vista sia sportivo che assistenziale, quindi da una figura della società di pallavolo e da un’altra del centro. La terza parte consiste nella creazione di un percorso sportivo: 30 giovani con disabilità potranno di conseguenza beneficiare dell’inserimento grazie all’attività motoria. Il progetto vedrà coinvolta anche la Asl, in particolare il Siee (Servizio integrato per l’età evolutiva), per la progettazione, la supervisione e la verifica dei vari progetti. “Vogliamo che la Pallavolo San Giustino diventi un punto di riferimento in tal senso – ha dichiarato il direttore generale Ligi – e il Comune ha subito manifestato la volontà di sostenere il nostro progetto, dando la massima disponibilità.

Per ciò che ci riguarda, la presenza dei ragazzi del centro è divenuta un momento di crescita per i nostri atleti dal punto di vista umano”. A rappresentare la municipalità c’erano il sindaco Paolo Fratini; l’assessore allo sport, Andrea Guerrieri e il consigliere addetto ai rapporti con le associazioni, Paolo Pompei. “Lodevole anche il pensiero  che i giovani del centro Altomare hanno avuto: quello di regalare per Natale un portachiavi con il logo della società a tutti i nostri tesserati”, ha aggiunto Ligi. “E’ un progetto di elevato spessore – ha rimarcato il dirigente Malatesta – e ho apprezzato la funzione educativa esercitata nei nostri ragazzi, che con il loro comportamento accogliente hanno reso naturale e piacevole l’integrazione del disabile. Un indice significativo dell’educazione ricevuta in famiglia, alla quale si somma quella che noi trasmettiamo come società. Si tratta pertanto di una iniziativa dal risvolto formativo etico e sociale, che riduce le distanze del disabile dai normodotati”. Palese la soddisfazione anche da parte degli operatori:

“E’ una novità in assoluto per il nostro territorio – ha dichiarato Liana Cicchi, presidente della cooperativa Asad – perché rappresenta un esempio di pari opportunità di accesso allo sport anche per le persone con disabilità, nonché un’occasione di socializzazione, inclusione e riabilitazione. Ci fa piacere vedere l’attenzione da parte delle pubbliche istituzioni, che hanno accolto in maniera positiva la proposta. Ora è importante dar vita al progetto, facendo partire tutte le varie azioni, in collaborazione anche con Comune e Asl”. Leonardo Benedetti, tecnico dello staff biancazzurro, possiede una preparazione specifica per gestire l’approccio dei disabili verso lo sport, avendo studiato anche psicologia. “In gennaio ripartiremo con entusiasmo e il segnale più bello lo hanno dato gli stessi ragazzi del centro Altomare, che mi avevano chiesto di ricominciare. Ora sarà possibile”, ha concluso.

Redazione
© Riproduzione riservata
21/12/2021 14:40:31


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