Cominazzi e le politiche del territorio
Renzi: Il grande problema del futuro della sanità
Ho letto con interesse – molto interesse - il “Cominazzi pensiero”, che si deduce dall’intervista pubblicata da “Saturno Notizie”, il 21 novembre. E lo condivido. D’altra parte l’assessore Cominazzi è politico e tecnico navigato e da quinquenni - come l’attuale amministrazione di Badia Tedalda – porta avanti con coerenza e senza indietreggiamenti un “progetto“ politico che guarda al futuro. Quello che un po’ mi stupisce è l’assenza di ogni riscontro all’intervista. Quindi caduta nel vuoto.
Estremamente pertinente è tutto il settore sanità: dal pediatra, alla guardia notturna – già di stanza a Sestino - al medico di famiglia con il prossimo pensionamento del dott. E.Gnoni.
Tutto è atteso dalla USL. E se parte di ciò è vero, credo che si dovrebbe essere più attivi, discutere sul territorio, giungere a soluzioni condivise e poi rispettate, come si può desumere ricordando i problemi vissuti in qualche decennio. Soluzioni solo tecniche, che cadono dall’alto non sempre possono cogliere il senso profondo delle situazioni reali. Come Cominazzi asserisce, certamente potrebbero essere realizzati accordi interregionali,stante che i due Comuni sono intersecanti con Marche ed Emilia Romagna.
Ma forse occorre anche altro. Ritengo che dovrebbe essere rivista la riforma Gelmini e i suoi numeri bassi per l’accesso agli studi universitari di settore. Penso anche che, coinvolgendo le popolazioni locali, qualche giovane di Sestino e di Badia Tedalda potrebbe diventare medico, come accadeva qualche decennio fa, e lavorare nel suo territorio. C’è anche l’aspetto che nelle aree montane e periferiche non sempre ci si accasa volentieri, anche per motivi economici, perchè un dottore di base in città si sposta con pochi chilometri e poche spese mentre il medico di Sestino o di Badia Tedalda, macina centinaia di chilometri per curare i suoi ammalati e le spese, quindi, sono ben maggiori. E i disagi invernali si aggiungono a ciò.
Mi stupisce, quindi, che questi concreti problemi debbano essere visti solo come “interventi burocratici”.
L’Assessore Cominazzi affronta anche altri problemi, invero: come il turismo di vallata. E Sestino ha carte da spendere in ciò: dalla annebbiata Riserva Naturale del Sasso di Simone ad una raccolta archeologica tra le più importanti della Provincia, ancora in parte da valorizzare ( come il settore antropologia del Medioevo), al Parco di Ranco Spinoso, alle opere d’arte di S.Donato, S.Gianni, Colcellalto, o il “castello murato” di Monterone. Non solo Chianina, quindi.
Certamente sarebbe produttivo se la Valtiberina fosse unita veramente e la convivenza con Badia Tedalda lo fosse in via primaria, perché - ad esempio – la recente “storia” dell’Istituto Comprensivo L.Voluseno, insegna.
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