Minacce a Marco Bentivogli, inviata una lettera con dieci proiettili
Le minacce fanno riferimento alla vicenda dell’Ilva e al reddito di cittadinanza
«Mia figlia e mia moglie sono sotto shock, hanno minacciato anche la scorta. Speravo che non arrivassero ad Ancona», afferma Marco Bentivogli, coordinatore dell'associazione Base Italia ed ex leader dei metalmeccanici Cisl. La lettera recapitata questa mattina nella sua abitazione del capoluogo marchigiano conteneva proiettili e minacce indirizzati oltre che a lui, alla sua famiglia e agli uomini della scorta. «Solidarietà a Marco Bentivogli e alla sua famiglia per le inquietanti minacce ricevute. Dobbiamo respingere con determinazione ogni attacco al pluralismo e ogni tentativo di condizionare il libero confronto democratico», commenta il ministro del Lavoro, Andrea Orlando,
10 proiettili
Marco Bentivogli, dunque, minacciato per le sue prese di posizione sulla vicenda Ilva e il reddito di cittadinanza. Ad accompagnare la lettera, 10 proiettili carichi, 5 per fucile a pallettoni 5 per pistola 7.65. Sul posto sono immediatamente intervenute le forze dell'ordine e la polizia scientifica. L'ennesimo episodio ha determinato l'intensificazione del dispositivo di tutela assegnato alla sicurezza di Bentivogli. Unanime la vicinanza del mondo politico e sindale dopo che questa mattina è stata rinvenuta nella sua l'abitazione di Ancona una lettera di minacce nei confronti dell’ex sindacalista, della sua famiglia e degli agenti della scorta.
Ilva
Le minacce riguarderebbero la vicenda Ilva e ci sarebbero riferimenti anche ai navigator, i tutor ai quali è affidata l'individuazione di potenziali lavori per i percettori del reddito di cittadinanza. «Un nuovo fatto gravissimo, inaccettabile in un paese democratico. Non possiamo tollerare l'imbarbarimento del dibattito politico e sociale e l'uso di azioni vigliacche di questo tipo che evocano anni lontani del tempo che non vogliamo pensare di veder tornare», afferma per la Cisl (ex sindacato di Bentivogli) Roberto Benaglia: «Ci stringiamo attorno a Marco e alla famiglia a cui va tutto il nostro sostegno. Nel nostro Paese tutti dobbiamo garantire gli spazi di libertà e di rispetto che da decenni abbiamo conquistato e dai quali non possiamo retrocedere di un millimetro».
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