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Movida selvaggia nel centro di Città di Castello, il comitato scrive al Comune

"Annullamento del diritto al riposo, degrado e mancanza di sicurezza"

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Da quando si sono allentate le misure di contrasto alla pandemia e i locali pubblici hanno ripreso la loro attività, nelle ore notturne il centro storico di Città di Castello è diventato dominio assoluto di una movida giovanile che imperversa da giovedì a domenica  compresa, fino a tarda notte. Giovani e giovanissimi, accompagnati da una colonna sonora assordante,  e sotto gli effetti dell’alcol, quando non si tratti di droga, si riversano e si assembrano nelle piazze e nelle strade limitrofe, trasformando i vicoli in orinatoi, bivaccando sugli scalini dei portoni, divenendo padroni incontrastati degli spazi pubblici. Non poche sono state le risse che hanno costretto forze dell’ordine, e anche ambulanze, a intervenire. La movida si nutre soprattutto di musiche ad alto volume  che causano un elevato inquinamento acustico. L’annullamento del diritto al riposo, il degrado del quartiere, i traslochi obbligati quando possibile, il calo del valore degli immobili, la sicurezza e la salute messe in pericolo,etc., il tutto sembra consentito passivamente dalle istituzioni,tanto da apparire più vicine agli interessi delle attività di bar, pub, ristoranti, che ai residenti.

Il centro storico non si rivitalizza  con alcune ore serali e notturne di movida giovanile e musica a  tutto volume, anzi lo si depaupera ulteriormente di residenti. Lo si rivitalizza con una politica della residenza, attuando interventi  mirati ad evitare l’ impoverimento dell’offerta commerciale e dei servizi, privilegiando gli esercizi rivolti ai residenti anche con l’uso di specifici incentivi economici e con eventi culturali e ricreativi vari e di buon livello.

 Il centro storico non è un oggetto da consumare o una merce da vendere, è un bene da rispettare. Il Comune non può arrendersi a chi vuole farla da padrone negli spazi pubblici, che siano cittadini o imprenditori. Deve saper agire con saggezza e fermezza per difendere la città dal degrado e dalla illegalità, e attuare le normative relative alla salvaguardia della salute dei cittadini, non dimenticando che è in capo al Sindaco la responsabilità della tutela della sicurezza e della salute della collettività. Salute intesa come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia”(OMS). Gli effetti sulla salute dell’inquinamento acustico, vanno dai disturbi del sonno, mal di testa, ansia, stanchezza o, in generale, stress fisiologico o reazioni cardiovascolari. Oltre a compromettere la salute di una persona,può procurare anche un “danno esistenziale” riconosciuto anche dalla nostra giurisprudenza.

L’amministrazione comunale anche se ha regolamenti che tutelano la salute dei cittadini (es. zonizzazione acustica)ma non li fa rispettare, fornisce un consenso alla lobby della movida selvaggia senza offrire alternative valide. Ciò è incivile e diseducativo.

Gli sfregi della notte di movida sono tangibili anche la mattina seguente: fastidiose e puzzolenti macchie di urina e vomito  vicino ai portoni, lungo le facciate delle case, senza contare la distruzione di fioriere  e piante e altro  dei privati cittadini. Le zone maggiormente colpite sono  alcune piazze e strade limitrofe alle piazze principali del centro. Nonostante il fenomeno sia stato portato a conoscenza delle autorità competenti, la situazione non ha subito variazioni.

Infine, che dire di spazi  pubblici completamente occupati da strutture e mezzi di esercizi commerciali che oltre a impedirne l’uso ai cittadini ( che oltretutto ne pagano i costi di manutenzione), potrebbero impedire o rendere difficoltoso il passaggio e le manovre di mezzi di soccorso in caso di calamità, incendi, o interventi di emergenza sanitaria?

Sono alti i livelli di esasperazione, si tratta di una situazione incresciosa e invivibile, pertanto chiediamo di salvaguardare il diritto alla salute e al riposo degli abitanti delle zone consegnate alla movida, vincolando l’Amministrazione al suo dovere istituzionale di applicare la legge nel rispetto dei diritti tutelati dalla Costituzione e nel rispetto della convivenza  democratica. Se rispetto alla situazione esposta alle autorità competenti non verranno adottate contromisure efficaci, in grado di contemperare le esigenze di chi vive e di chi lavora nel centro storico, ogni altra azione individuale e collettiva sarà valutata dagli interessati nelle sedi opportune.

Comitato Centro Storico Città di Castello

 

Redazione
© Riproduzione riservata
31/07/2021 22:54:37


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