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Scandalo in Spagna, Juan Carlos faceva spiare l’ex amante dai servizi segreti

La denuncia della all’Alta Corte di Londra: «Molestie dal 2012 fino ad oggi»

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L'ex re di Spagna, Juan Carlos, è stato querelato dalla sua ex amante, Corinna zu Sayn-Wittgenstein, all'Alta Corte di Londra. L'ex monarca l’avrebbe messa illegalmente sotto sorveglianza in Gran Bretagna facendosi aiutare dai servizi segreti spagnoli. La denuncia, scrive il Financial Times, è stata presentata lo scorso dicembre, ma resa pubblica solo lunedì 26 luglio. A quanto riferisce il tribunale, la donna accusa Juan Carlos di molestie «dal 2012 fino ad oggi». Molestie messe in atto persino con «minacce e diffamazioni»  e con una sorveglianza «illegale» che veniva realizzata «sia sotto copertura che apertamente» da alcuni agenti alle dipendenze dell'ex monarca e dell'intelligence ispanica. Corinna zu Sayn-Wittgenstein chiede i danni materiali ed un ordine restrittivo: vuole impedire a Juan Carlos ed ai suoi agenti di «mettersi in comunicazione con lei, di incettarla, fare dichiarazioni diffamanti e molestarla, mantenendosi come minimo a 150 metri dalle sue residenze».

Lo scontro giudiziario
Juan Carlos, che ha abdicato nel 2014, respinge le accuse, riferisce il quotidiano britannico, «benché il suo team legale non abbia depositato una memoria difensiva». Si prevede una battaglia di tipo giurisdizionale, dato che l'ex monarca non solo non vive nel Regno Unito, ma era il capo di Stato di un'altra nazione. Al cuore dello scontro un intrigo i cui elementi costitutivi sono immense somme di denaro e doni da restituire. Nel 2012 Juan Carlos avrebbe infatti versato a Sayn-Wittgenstein 65 milioni di euro facendo ricorso ad un dono di 100 milioni di dollari che l'allora re saudita Abdullah aveva a sua volta fatto al monarca spagnolo nel 2008. Nell'atto di denuncia, la donna afferma che all'epoca Juan Carlos le aveva detto di voler «assicurare un sostegno a lei e ai suoi figli» ma anche che era «preoccupato che la sua famiglia avrebbe contestato qualsiasi cosa che lui le avrebbe lasciato nel suo testamento, dopo la sua morte». Salvo poi chiederle indietro il denaro. Al rifiuto di Corinna, il monarca l'aveva accusata di aver rubato i fondi, arrivando a diffamarla sia dinnanzi alla sua stessa famiglia come anche di fronte ai suoi interlocutori di affari, compresi il re saudita Salman ed il principe Mohamed bin Salman. Secondo la denuncia della donna questo avrebbe provocato gravi perdite nelle sue entrate professionali in quanto «consulente strategica che collabora con aziende leader in tutto il mondo».

Le accuse dell’ex amante
Secondo quanto riportato da Corinna zu Sayn-Wittgenstein, l'agenzia di intelligence spagnola nel tempo l’aveva messa «sotto sorveglianza fisica, il che comprende sorveglianza dei veicoli e personale, la violazione delle sua proprietà e l'hackeraggio dei suoi telefoni e computer». Sayn-Wittgenstein sostiene anche di esser stata minacciata dall'ex re nel caso in cui avesse «mancato di fare quel che lui voleva». Addirittura, l'allora capo dell'Agenzia d'intelligenze spagnola, Felix Sanz Roldan, in un incontro a Londra del 2012, le avrebbe detto di "non poter garantire per la sicurezza fisica sua e dei suoi figli", accusa totalmente respinta dallo 007. Corinna zu Sayn-Wittgenstein assunse agli onori della cronaca grazie ad un safari nel Botswana in compagnia dell'ex re spagnolo: in quell’occasione era stata presentata come membro del proprio entourage ai delegati stranieri. Nel 2012, Corinna venne scelta dalla principessa Charlene di Monaco come consigliera personale e consulente per la sua immagine.

Gli scandali precedenti che hanno coinvolto l’ex monarca

Lo scontro giudiziario è solo l'ultimo degli scandali nei quali è coinvolto l'ex re spagnolo. L'anno scorso lasciò la Spagna per Abu Dhabi dopo che la Corte suprema spagnola aveva aperto un'indagine su una storia di presunte tangenti su un progetto di treni ad alta velocità da 7 miliardi in Arabia Saudita. A seguire una seconda indagine per via di regali per 800 mila euro ricevuti da un uomo d'affari messicano-britannico. Lo scorso dicembre, infine, Juan Carlos ha dovuto pagare alle autorità fiscali spagnoli quasi 680 mila euro in tasse arretrate, a cui aggiungere altri 4,4 milioni di euro relativi a viaggi in jet per conto della Fondazione Zagatka, con sede in Liechtenstein e controllata da un suo lontano cugino, Alvaro de Orleans-Borbon. Una serie di scandali che non rende facile all’attuale monarca Felipe VI il tentativo di restaurare l'autorevolezza e la popolarità della famiglia reale spagnola.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
28/07/2021 05:39:10


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