Primo Maggio, Mattarella: “Senza lavoro non c’è Repubblica"
"Servono nuove generazioni di costruttori per ripartire”
«Il lavoro è fondamento della Repubblica. La Repubblica non potrebbe vivere senza il lavoro. Sarà il lavoro, che è crescita di dignità, a portare il Paese fuori da questa emergenza». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il suo discorso, al Quirinale, in occasione del Primo Maggio. La battaglia per il lavoro «deve unire gli sforzi di tutti ed è questa l'ambizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Bisogna riconoscere il bene comune e perseguirlo, non sprecare l'occasione di compiere tutti insieme un passo in avanti». Per condurci fuori dalle conseguenze della pandemia, proprio il lavoro deve essere e sarà «motore della ripartenza, della ricostruzione e della rinascita». Conseguenze, sottolinea il capo dello Stato, che hanno avuto un impatto particolarmente pesante sulla crisi del mondo femminile. Anche questa «condizione essenziale per una vera ripartenza dell'Italia». E non dimentica, Mattarella, «gli ancora troppi morti a causa di norme eluse e violate».
Oggi, la sfida contro il virus a difesa della salute «richiama l’idea più alta della politica che è servizio. Tutti devono partecipare e contribuire». L’Italia «ha bisogno anche oggi di nuove generazioni di costruttori, e a loro facciamo appello». Prosegue: «Le istituzioni hanno un grande compito e grandi responsabilità, ma la società democratica non è abitata soltanto da istituzioni e da singoli cittadini: vi sono le imprese che creano lavoro, le forze sociali, le comunità che vivono nei diversi territori, i cittadini associati in rappresentanza delle idee e degli interessi. Per compiere un salto in avanti devono partecipare, contribuire. Sono certo che da tanta sofferenza patita sia già nata una coscienza che prevale sulla tentazione di assecondare o di cavalcare lo sconforto».
In un passaggio del suo discorso il presidente ha toccato il tema dell’Europa: «Siamo orgogliosi – ha detto – di aver contribuito alla svolta europea ne sosteniamo le istituzioni». Sottolinea: «Sono inaccettabili gli attacchi dall'esterno; l'Unione ha saputo predisporre risorse ingenti, per una nuova fase di sviluppo».
In mattinata, prima della cerimonia per il Primo Maggio, il capo dello Stato aveva deposto stamane una corona di fiori al monumento alle vittime del lavoro all'Inail, che si trova all'Eur. Era presente la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Prima del presidente Mattarella, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha parlato del Recovery Plan appena inviato dall'Italia all'Europa: «Un piano – ha sottolineato – che non vuole e non deve servire semplicemente a tamponare una falla, lasciando il sistema immutato. Deve essere al contrario l'avvio di un progetto per una nuova Italia in una nuova Europa, che affronti quei cambiamenti piu' volte colpevolmente rinviati».
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