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Mutui, verso la parità tra tasso fisso e variabile. Adesso quale è quello più conveniente

Gli spread sull’Eurirs sono fino a 50 centesimi più bassi rispetto a quelli applicati sull’Euribor

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La Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato il costo del denaro di 25 punti base il 30 gennaio, portando a una sostanziale parità tra l’Eurirs e l’Euribor, i due tassi di riferimento per i mutui a tasso fisso e variabile. Tuttavia, secondo un’analisi del Corriere della Sera, anche con ulteriori riduzioni dei tassi di interesse, la convenienza del tasso variabile rispetto al fisso rimane incerta.

Riduzione della distanza tra mutui fissi e variabili

Dal primo taglio dei tassi operato dalla BCE nel giugno 2023, la differenza tra mutui fissi e variabili ha continuato a ridursi. A gennaio 2024, l’Euribor a tre mesi era più alto dell’Eurirs a 20 anni di 132 centesimi, ma dopo il taglio del 30 gennaio, il divario si è ridotto a soli 13 centesimi.

Tassi dei mutui in calo: la situazione attuale

Con l'allentamento della politica monetaria della BCE, il costo dei mutui ha iniziato a scendere. Secondo i dati dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), a fine gennaio il tasso medio sui mutui è calato al 3,09%. Anche i tassi fissi, ancora predominanti sul mercato, hanno registrato un calo, avvicinandosi ai tassi variabili.

Previsioni: il mutuo fisso resta più conveniente nel lungo periodo

Uno studio basato su un mutuo da 140.000 euro con prima rata a marzo 2025 evidenzia che:

  • Per un mutuo a 20 anni, la rata con tasso variabile inizialmente costa 29 euro in più rispetto al fisso. Tuttavia, entro fine 2025, il variabile diventerà più conveniente, con un risparmio di 28 euro al mese. La parità tra i due tassi potrebbe arrivare solo nel marzo 2028, con il fisso che garantirebbe un risparmio complessivo di 820 euro nel quinquennio.
  • Per un mutuo a 30 anni, il fisso potrebbe far risparmiare fino a 1.537 euro rispetto al variabile nel corso dei prossimi cinque anni.

Euribor vs Eurirs: quale sarà la tendenza nei prossimi mesi?

Alcune previsioni indicano che, entro l’estate, l’Euribor potrebbe scendere al di sotto dell’Eurirs, portando a un riallineamento tra mutui fissi e variabili. Tuttavia, finché il tasso fisso rimarrà intorno al 3%, continuerà a essere la scelta più sicura rispetto alla volatilità del variabile, che potrebbe risentire di eventuali nuovi rialzi dei tassi.

Mutui a 20 e 30 anni: le offerte attuali

Secondo un’analisi di MutuiOnline.it realizzata prima dell’ultimo taglio della BCE:

  • Mutui a 20 anni: i tassi fissi risultano più vantaggiosi, con un tasso medio del 2,59% e una rata di 777 euro, circa 40 euro in meno al mese rispetto al variabile.
  • Mutui a 30 anni: i tassi fissi hanno una media del 2,58%, con una rata di 559 euro88 euro in più rispetto ai mutui variabili, che attualmente hanno un tasso più elevato.

Le banche continuano a favorire i mutui a tasso fisso

Nel contesto attuale, le banche tendono a spingere i mutui fissi, offrendo spread più bassi rispetto ai tassi variabili. Gli spread sull’Eurirs sono fino a 50 centesimi più bassi rispetto a quelli applicati sull’Euribor. Inoltre, il mercato dei mutui green offre condizioni più vantaggiose, ma solo per immobili con alte prestazioni energetiche.

Conclusioni: conviene scegliere il mutuo fisso o variabile nel 2024?

Alla luce delle previsioni sui tassi, il mutuo a tasso fisso continua a offrire maggiore sicurezza e convenienza, specialmente su finanziamenti a lungo termine (20 o 30 anni). Tuttavia, chi scommette su una forte discesa dell’Euribor potrebbe trovare nel variabile un'opzione più vantaggiosa nei prossimi anni.

Notizia e foto tratta da tiscali.it
© Riproduzione riservata
24/02/2025 09:40:58


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