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Ritorno a scuola, dal 7 aprile in classe 2 alunni su 3

La situazione regione per regione

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Dopo la sosta pasquale riparte la scuola, con le nuove regole previste dall'ultimo decreto del Governo. Tornano, dunque, in classe tutti gli alunni di asili, elementari e prima media; anche in zona rossa. Con il colore delle regioni che inciderà solo su seconda e terza media e sulle superiori: in rosso, dalla seconda media al quinto superiore tutti a casa; in arancione, scuola in presenza per seconda e terza media e Dad tra il 50% e il 75% per le superiori (il giallo, almeno ad aprile, non è previsto). Ciò, dunque, comporterà il ritorno in aula di tantissimi studenti: secondo i calcoli effettuati dal portale Tuttoscuola, saranno quasi due terzi (5,6 milioni su 8,5 milioni) i bambini e i ragazzi che si siederanno nuovamente al proprio banco. Di contro, saranno circa 3 milioni quelli costretti a continuare in Dad.

Poche le possibili eccezioni. Perché, d'ora in poi, le regioni non potranno più decidere in autonomia – come fatto spesso in passato - chiusure più rigorose rispetto a quanto previsto a livello centrale. Solo in un caso si potrà derogare al principio generale, ovvero “in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica”. Un'eventualità, inserita nel testo del decreto dopo aver consultato le autorità sanitarie, che alcuni governatori stanno già utilizzando in tutto o in parte. Seguendo la curva dei flussi scolastici, era da febbraio 2021 – quando si erano sfiorati i 7 milioni in classe che non si raggiungevano numeri così alti di presenze. A partire dal 2 marzo, invece, la consistenza degli alunni in classe è iniziata a scendere, oscillato tra 800  mila e 1,6 milioni, con una isolata punta di 2,8 milioni (il 6 marzo). Il quadro, a causa dell'aggiornamento dei 'colori' delle regioni resta comunque non omogeneo sul territorio: gli alunni in presenza non superano il 56% nelle regioni del Sud, il 57% nel Nord Ovest, mentre raggiungono il 70% nel Nord Est, il 74% al Centro e arrivano all’83% nelle Isole. Le province autonome di Bolzano e Trento avranno complessivamente la più alta percentuale di alunni in presenza (87,3%).

 

Tra gli alunni che riprenderanno a svolgere lezioni frontali, per effetto delle disposizioni del decreto legge già citato, ci saranno ben 2,7 milioni di iscritti nelle scuola dell’infanzia e del primo ciclo e residenti in zone rosse. Che, dunque, con la precedente impostazione sarebbero dovuti restare a casa. Nel dettaglio, si tratta di 832 mila bambini di scuola dell’infanzia (3-6 anni), 1,5 milioni di alunni di scuola primaria e 342 mila del primo anno di scuola secondaria di I grado. Per le stesse ragioni, nelle regioni rosse potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212 mila bambini.

Le regioni più interessate da questa riapertura in presenza con quantità notevoli di ragazzi a scuola sono la Lombardia con 785.910 (e 615.903 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in DAD), la Campania con 484.731 (e 460.262 in DAD) e l’Emilia Romagna con 335.580 alunni (e 284.843 in DAD). Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) nelle Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004.

La mappa delle riaperture (e delle chiusure) scolastiche
La ripresa dell'attività scolastica, inoltre, coinciderà con la nuova mappa dei colori assegnati dal ministero della Salute alle varie regioni. Ecco, dunque, al momento come sarà organizzata la didattica nella varie zone d'Italia a partire da mercoledì 7 aprile, così come riassunto dal portale Skuola.net.

Valle D’Aosta: la regione diventa rossa, quindi tornano a scuola gli alunni delle materne, delle elementari e della prima media.     

Piemonte: regione confermata in zona rossa. Si rientra fino alla prima media.

Lombardia: anche questa regione resta rossa, stesse regole delle precedenti.

Liguria: è in zona arancione, ma per un’ordinanza del governatore le province di Savona e di Imperia sono aree rosse fino all’11 aprile. Fino a questa data, quindi, qui tutti gli studenti delle superiori e di seconda e terza media restano in Dad. 

Trentino - Alto Adige: regole diverse per i due capoluoghi di provincia. Trento dal 6 aprile torna in arancione: tutti in presenza alle medie, superiori al 50%-75%. Bolzano, sempre arancione, segue l'ordinanza del governatore per cui dal 7 aprile alle superiori si torna a scuola fino ad un massimo del 75% ma, come per elementari e medie, solo previo test di screening. Chi non si sottopone al tampone resta in Dad.     

Veneto: torna in arancione. Tutti in presenza fino alla terza media; nelle scuole secondarie di secondo grado in presenza al 50%, sempre che la regioni non passi in zona rossa.

Friuli Venezia Giulia: confermata tutta la regione in zona rossa, scuola in presenza fino alla prima media.

Emilia-Romagna: resta in rosso, riaprono solo nidi, materne, elementari e prime medie.

Toscana: resta in rosso almeno fino al 20 aprile, così dalla seconda media in poi si continua con la didattica a distanza.     

Umbria: sarebbe zona arancione ma, per un’ordinanza regionale (in vigore fino all'11 aprile) che sfrutta proprio la deroga già citata, si comporta come una zona rossa: in presenza solo fino alla prima media.

Marche: passa in arancione; le superiori tornano in presenza secondo modalità flessibili, con una percentuale di alunni in aula tra il 50 e il 75%; gli altri vanno sempre a scuola.

Lazio: rimane in arancione, perciò anche qui per le superiori si adotteranno forme flessibili di didattica, con il 50-75% degli studenti in presenza. Gli altri tutti a scuola.

Abruzzo: la regione ritorna in arancione, quindi le scuole riaprono, e solo nelle superiori la didattica resterà al 50%. Sono 17 però comuni che sono in zona rossa fino all’11 aprile, con didattica in presenza solo fino alla prima media.

Molise: resta in arancione, a scuola fino in terza media e Dad al 50-75% per le superiori.

Campania: resta in zona rossa. Si rientra solo fino alla prima media. Ma questa è una delle regioni in cui non sono esclusi cambiamenti dell'ultimo minuto.

Puglia: anche lei resta rossa. Ma l’ordinanza del governatore (valida fino al 30 aprile) lascia la possibilità per le famiglie di richiedere la didattica a distanza per i propri figli, anche se in teoria dovrebbero andare a scuola (asilo, elementari e prima media)

Basilicata: anche questa regione è confermata in zona arancione, solo le superiori si alterneranno tra Dad e scuola in presenza.

Calabria: resta in zona rossa fino al 21 aprile, lasciando a casa gli studenti dalla seconda media in su.

Sicilia: la regione è arancione con alcuni comuni in zona rossa fino al 14 aprile, con le seconde e terze medie che quindi non potranno fare scuola in presenza; nel resto della regione, invece, sì.

Sardegna: resta in arancione, si torna in presenza fino alla terza media e alle superiori dal 50 al 70 per cento.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
06/04/2021 14:03:52


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