Wanda Nara porta in tribunale Luciana Littizzetto

Offensiva la frase detta nel programma "Che tempo che fa"
Reazione lapidaria e che prelude alla guerra in tribunale. Così Wanda Nara ha risposto alla battuta grossolana e allusiva di Luciana Littizzetto, detta su di lei in diretta tv: "Nel 2020 troviamo ancora donne del genere. Ovviamente dovrà risponderne giudizialmente".
Un tempo si chiamava satira, e poteva essere politicamente scorretta. Ma in anni di politically correct spinto, di lotte per la parità di genere, di riconoscimento del "gender", di MeToo e di censure preventive, non è piaciuta per niente la battutadella Littizzetto in coda a "Che tempo che fa". Bersaglio: Wanda Nara, moglie e manager del calciatore Mauro Icardi.
Sulla foto che ritrae la Nara nuda sul dorso di un cavallo, in bianco e nero, la Littizzetto ha detto: "Chissà dove è finito il pomello della sella. Lei si arpiona così. Ha la Jolanda prensile". Ma sono state molte le proteste via social, e tante le donne che fanno notare che certe battute sessiste dette da una donna all'indirizzo di un'altra fanno danni maggiori. Già bastavano le esagerazioni maschili. A stigmatizzare la Littizzetto, anche l'immancabile Selvaggia Lucarelli. Che però in tv non si era trattenuta dal definire Alessandra Mussolini una "vajassa". Termine popolare che indica una donna sguaiata, una serva di casa, e parente molto stretto del più volgare "bagascia". Insomma, moralizzati e moralizzatori si mettessero d'accordo, che è meglio.
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