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Mondo Economia: intervista all'imprenditore Daniele Del Morino

Guida a Caprese Michelangelo una delle aziende più longeve e sane della Valtiberina

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L’imprenditore Daniele Del Morino è alla testa, con assieme la famiglia, di una fra le aziende più longeve e sane della Valtiberina, specializzata nella produzione di attrezzature agricole per la coltivazione, il giardinaggio e la manutenzione del verde. L’azienda Del Morino di Caprese Michelangelo sta crescendo con ritmi che ogni anno registrano una doppia cifra percentuale e che soltanto il Covid-19 è riuscito ad attenuare, senza però frenarli.

Del Morino, un intervento provvidenziale in materia di Covid-19, quello del governo che ha istituito le colorazioni per le Regioni, con la Toscana divenuta ben presto “rossa”?

“Il nocciolo della questione è soltanto uno: prima si isolano virus e contagiati e meglio è. Vorrei pensare che le misure, anche drastiche, servano a qualcosa, ma il problema è che alla fine rischiano di non servire a niente, perché comunque c’è sempre qualcuno che trova le scappatoie. Hanno detto che si chiude fino al 3 dicembre? Va bene, ci sto, poi vediamo quali sono gli effetti. Purtroppo, nel momento in cui avevamo ripreso un minimo di libertà siano stati un po’ troppo “allegri” e ora paghiamo le conseguenze”.

Per motivi di lavoro, lei è costretto a viaggiare anche all’estero. Che situazione ha notato negli altri Paesi diversi dall’Italia?

“Peggiore, senza ombra di dubbio. Noi italiani avremo pure i nostri difetti, ma vi posso garantire che c’è chi ci… supera! Sono stato in Francia e in Belgio e ho quindi elementi oggettivi di comparazione: il comportamento dei cittadini è assai più disordinato, con le mascherine tenute in tasca e i distanziamenti poco rispettati. Sono andato a Bruxelles assieme ad altre persone e la sera avevamo deciso di uscire: ebbene, dopo dieci minuti siamo tornati in albergo perché la situazione era da paura. Giovani che passeggiavano senza mascherine a gruppi di due-tre-quattro persone: tutto c’era meno che il distanziamento”.

Quali disposizioni anti Covid-19 applicate in azienda e vi sono stati casi di Covid-19 fra i suoi dipendenti?

“Seguiamo alla lettera i protocolli e facciamo sempre le sanificazioni giornaliere e settimanali. Non solo: c’è proprio un addetto al controllo della sicurezza. Relativamente alla seconda parte della domanda, rispondo di sì: c’è stato in effetti un caso di Covid-19 che ha riguardato un nostro dipendente, contagiato da un parente; è stato dapprima in quarantena e poi anche all’ospedale, ma adesso sta bene. Lui stesso mi aveva subito comunicato di aver avuto contatti con questo parente e ovviamente lo abbiamo tenuto a casa. Ricordo anche che effettuiamo test sierologici interni, che magari potranno non avere una valenza ufficiale, ma che in caso di positività consigliano subito la persona interessata a sottoporsi a tampone”.

Nonostante il Covid-19, che anno è stato il 2020 per l’azienda Del Morino?

“Nei mesi di giugno e luglio abbiamo recuperato il terreno perso in marzo e aprile. Quest’anno, quindi, chiuderemo con un 8-9% di crescita (percentuale inferiore rispetto al passato, ma di crescita pur sempre si tratta) grazie anche alla riscoperta del giardinaggio nel periodo del lockdown. Le nostre attrezzature stanno riscuotendo successo: alludo in particolare ai trattorini elettrici, utilizzati da molte grandi città italiane ed estere; abbiamo poi prodotto veicoli di dimensioni più piccole per i Comuni con popolazione inferiore e anche per i privati”.

Quando pensa che ci potremo liberare del Covid-19?

“La speranza è nell’uscita del vaccino. Nel frattempo, bisogna stare attenti e adoperare molta prudenza nei contatti, oltre che indossare la mascherina. Su un aspetto, però, non vi è chiarezza e ciò rischia di ingannare l’opinione pubblica: il vero problema non sta infatti nel numero assoluto dei contagi, ma nel rapporto fra contagiati e tamponi eseguiti. È un rapporto che sembra stia diminuendo e dunque è un fatto positivo, per cui il primo dato da tenere in considerazione è questo. Ciò detto, penso che entro il mese di marzo, ma forse anche prima, dovremmo pian piano liberarci dal virus”.

Un’ultima domanda di carattere politico: come spiega il successo totale del centrodestra nei sette Comuni della Valtiberina Toscana alle ultime elezioni regionali?

“Non penso che vi sia una interpretazione precisa, al di là del fatto che magari la Valtiberina si attendesse qualcosa in più a livello di infrastrutture, sanità e servizi. E allora, sento di poter dire che dopo tanti anni di amministrazione di sinistra e centrosinistra la gente stia avvertendo il bisogno di cambiare, perché attraverso il cambiamento si realizza la democrazia e l’alternanza. Per il resto, l’ideologia non fa più la differenza: se vi sono problemi sostanziali ed evidenti agli occhi di tutti, non credo che occorra una mente di centrodestra o di centrosinistra per rendersene conto”.    

Redazione
© Riproduzione riservata
17/11/2020 09:06:02


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