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Città di Castello: una denuncia per la rapina dello scorso ottobre alla sala slot

E' un 34enne del posto, incensurato, che dovrà rispondere anche di detenzione di droga per spaccio

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Importante operazione dei Carabinieri di Città di Castello che, dopo una lunga e complessa indagine, andata avanti per mesi, sarebbero risaliti all’identità dell’ignoto rapinatore che, pistola in pugno, lo scorso 30 ottobre 2019, aveva consumato una rapina presso sala giochi “Gold Faraone” di Città di Castello. I Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia Carabinieri di Città di Castello, infatti, nelle scorse settimane, hanno deferito in stato di libertà per rapina aggravata e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, un 34enne incensurato del posto. Era il 30 ottobre 2019 quando un individuo di sesso maschile, con il volto coperto dal cappuccio di una felpa ed armato di pistola, faceva irruzione nella sala giochi “Gold Faraone”, minacciando la cassiera con l’arma, facendosi consegnare l’intero incasso pari ad oltre 6.000 euro e dileguandosi poi senza lasciare traccia. La tipologia di reato, la determinazione e spregiudicatezza mostrate nella circostanza dal rapinatore, incurante del rischio di essere eventualmente individuato grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza presente nei locali, avevano immediatamente indotto gli inquirenti a percorrere tutte le piste, anche quelle non collegate a persone già note. I pochissimi elementi probatori raccolti nell’immediatezza, avevano costretto gli investigatori ad avviare una lunga e complessa attività di indagine a 360 gradi che, a seguito di una serie di incroci e riscontri, aveva consentito di focalizzare le attenzioni sul 34enne. Ne sono conseguiti. ulteriori approfondimenti che nel mese di maggio 2020, nel corso dell’esecuzione di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati inerenti lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti, avevano consentito di fermarlo in pieno centro storico, trovandolo in possesso di nove grammi di cocaina. La conseguente perquisizione domiciliare, condotta per la ricerca di altro stupefacente, ma soprattutto per la ricerca di ulteriori elementi che potessero confermare il collegamento del giovane alla rapina della sala giochi, aveva così dato i frutti sperati. I Militari dell’Aliquota Operativa del NORM infatti, nel corso delle operazioni, avevano  rinvenuto e riconosciuto i capi di abbigliamento utilizzati dal rapinatore, in particolare la felpa con cappuccio dalle caratteristiche inconfondibili. A ciò si era sommato il fatto che il 34enne, esperto nel maneggio delle armi, detenesse regolarmente, essendo incensurato, una pistola marca Glock calibro 9x21, dello stesso modello di quella usata per commettere la rapina. Tali ultimi elementi, fondamentali nella ricostruzione del complesso puzzle investigativo, avevano quindi permesso di contestare al giovane la particolare gravità degli indizi raccolti. Il quadro indiziario ha consentito, quindi, ai Magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, di emettere un avviso di conclusione indagini. A fronte della grave ipotesi di reato contestatagli, il 34enne, assistito dal legale di fiducia, ha reso interrogatorio davanti ai Carabinieri della Compagnia di Città di Castello, fornendo una totale confessione ed assumendosi le responsabilità in ordine alla rapina consumata. Per l’uomo, a questo punto, sarà presto avviato un procedimento innanzi al Tribunale di Perugia, ove lo stesso si troverà nella veste di imputato per l’ipotesi di reato di rapina aggravata.

Redazione
© Riproduzione riservata
16/09/2020 14:48:33


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