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Politica sotto l'ombrellone: intervista con Gabriele Marconcini assessore del Comune di Sansepolcro
"Nel 2021 mi piacerebbe dare continuità al mio operato"
Candidato alle regionali del 2015 per Rifondazione Comunista, poi dal 2016 assessore comunale a cultura, pubblica istruzione e beni comuni a Sansepolcro. Una parentesi significativa per Gabriele Marconcini, che nella coalizione di maggioranza è espressione del movimento “Insieme Possiamo”. A circa un anno di distanza dal ritorno alle urne, cerchiamo di capire quali siano le sue intenzioni.
Marconcini, se dovesse usufruire Lei dei 209 miliardi di euro, cosa farebbe per l’Italia?
“E’ un’occasione per rivedere alcuni servizi pubblici, efficientarli e investire. Dobbiamo interrompere le politiche di austerità degli ultimi tre decenni e modificare il modello prevalentemente liberista per pensare a sanità e sociale. Non so se sia una questione di corsi e ricorsi, però ripenso spesso alla grande crisi del 1929 e credo che ci vorranno altri 5-6 anni per adeguarci ai modelli attuali”.
È preoccupato per una risalita del Covid-19, alla luce di quanto accade nei Paesi esteri?
“Bisogna stare molto attenti: da noi in Italia l’incremento è ancora gestibile, ma se contestualizziamo l’aumento dei casi in estate e riflettiamo sulla crescita in alcuni Paesi, non c’è da stare tranquilli, anche se non è il caso di abbandonarsi agli allarmismi. Rispettiamo allora seriamente le regole fino alla metà di ottobre per non vanificare gli sforzi fatti”.
Al di là di chi potrà vincere le elezioni regionali, di che cosa ha realmente bisogno la Toscana in questo momento e come vede la sfida Giani-Ceccardi?
“Ci vorrebbe una inversione di tendenza sulla gestione di comparti chiamati sanità, infrastrutture e beni comuni. È un pacchetto che deve essere costruito con modelli e approcci diversi da quelli finora utilizzati. Non so se in campo qualcuno dei candidati avrà messo proposte del genere: noi in Valtiberina abbiamo bisogno di questi modelli, anche se sappiamo benissimo quanto sia scarso il nostro peso elettorale, che poi è il grande handicap di cui soffriamo. D’altronde, la Toscana guarda sempre da Firenze in direzione del Tirreno. A livello di pronostico, Giani e la Ceccardi se la possono giocare entrambi; magari, il primo ha una maggiore visibilità e credo personalmente che il ribaltone sarà molto difficile: ritengo che non vi sarà l’exploit fatto dal centrodestra in Umbria, né però lo stesso successo ottenuto dal centrosinistra in Emilia Romagna”.
Quattro anni da assessore a cultura, istruzione e beni comuni. Che esperienza è stata per Gabriele Marconcini a Palazzo delle Laudi?
“E’ stata probante e senza dubbio ricca e formativa per la mia crescita. Ho preso confidenza con la gestione della cosa pubblica e imparato ad affrontare e risolvere i problemi. Con questo, non dico che sono riuscito a risolverli tutti: anzi, sono autocritico, ma posso dire, nel mio piccolo, che si sono sedimentate esperienze significative tali da farmi crescere”.
Cosa risponde a chi sostiene che il sindaco Mauro Cornioli ha un atteggiamento così personalistico da tendere a far emergere la sua figura e a offuscare quelle di persone magari valide all’interno della coalizione?
“Per ciò che riguarda le mie deleghe, non ho mai avuto problemi: tutte le decisioni prese sono state condivise. Poi, è normale che un lavoro di squadra – se si tratta di una giunta comunale - debba comunque trovare nel sindaco la figura di sintesi. Credo che questa sia soltanto una sensazione più percepita che reale, anche se non nego che durante il periodo del lockdown il ruolo del sindaco abbia rivestito un peso maggiore. E per fortuna, dico io, visto che in determinate situazioni è opportuno che ciò avvenga. Per il resto, il sindaco è una persona con la quale si può tranquillamente discutere e confrontarci per poi arrivare sempre a trovare le convergenze”.
Elezioni comunali 2021 a Sansepolcro: alleanza da rivedere e Marconcini sempre disponibile?
“Vi sono delle valutazioni da fare, ma ne riparleremo dopo le regionali. E sono valutazioni da fare tutti assieme, anche se adesso è prematuro. Mi piacerebbe andare avanti e dare continuità all’operato sui vari versanti, perché sono ancora giovane e molto motivato, ma è pur vero che debbo gestire tre situazioni: lavoro, impegno politico-amministrativo e famiglia. Semmai, si potrà porre per me una riflessione sulle grandi scelte da fare, quelle che riguardano la vita”.
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