Un volontario confessa di aver appiccato il fuoco nella cattedrale di Nantes
Il ruandese fermato ha raccontato tutto: arrestato
A una settimana dall'incendio nella cattedrale di Nantes, nell'ovest della Francia, il volontario ruandese della diocesi, che era stato fermato e poi rilasciato, ha confessato di aver provocato le fiamme accendendo i tre inneschi all'interno della chiesa. L'avvocato del volontario, in difficoltà con il rinnovo del permesso di soggiorno, ha detto che il suo cliente era "pieno di rimorsi" e che la confessione è stata "una liberazione". "Il mio cliente ha collaborato", ha detto al quotidiano locale Presse-Océan Quenin Chabet, l'avvocato di Emmanuel, 39 anni, il ruandese che - da volontario della diocesi - aveva avuto l'incarico di chiudere la cattedrale la sera prima dell'incendio. "In preda ai rimorsi", Emmanuel "ha ammesso davanti al giudice istruttore - ha confermato il procuratore di Nantes Pierre Sennès - di aver acceso i tre inneschi nella cattedrale, vicino al grande organo, al piccolo organo e ad un contatore dell'elettricità". L'incendiario è un ruandese rifugiato da alcuni anni in Francia.
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