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Cinque domande con...Luciana Bassini assessore al comune di Città di Castello
"Mi piacerebe continuare il mio lavoro per altri cinque anni"
Il lavoro non è le certo mancato nel periodo dell’emergenza coronavirus: Luciana Bassini, assessore a politiche sociali, protezione civile, pari opportunità e personale del Comune di Città di Castello, racconta l’esperienza nel Tifernate.
Assessore Bassini, che periodo è stato per Città di Castello quello dell’emergenza Covid-19?
“Un periodo vissuto con grande intensità, con il nostro Centro Operativo Comunale (Coc) sempre in prima linea. E dopo un iniziale e complicato momento, il nostro ospedale ha risposto molto bene: non eravamo pronti con la tipologia di accettazione, ma abbiamo operato in fretta i necessari aggiustamenti e fatto fronte a una emergenza senza precedenti, anche se – dobbiamo ricordarlo – Città di Castello ha pagato comunque un tributo pesante con 14 persone morte”.
Quale tipo di impatto si prefigura anche adesso su due deleghe di sua competenze, ovvero politiche sociali e protezione civile?
“Un impatto molto forte. La priorità numero uno in ambito sociale è stata quella di cercare di mettere in sicurezza le persone fragili e per “fragili” alludo a quelle senza legami parentali. Loro sono state la nostra prima preoccupazione e crediamo di poter continuare anche ora ad assisterle. Relativamente al capitolo protezione civile, nel nostro territorio le associazioni di volontariato non si sono assolutamente tirate indietro: dalle consegne dei computer agli studenti per la didattica a distanza, portati spesso anche in zone più defilate, a quelle dei farmaci e della spesa. Abbiamo potuto contare insomma su un valido apporto delle nostre realtà di volontariato”.
Riapertura delle regioni …e anche delle preoccupazioni?
“Certamente, come i nostri concittadini possono varcare i confini, altrettanto accade con chi proviene da fuori. Abbiamo un’unica arma in mano: il distanziamento sociale, oltre all’uso della mascherina. Cerchiamo pertanto di rispettare il più possibile le regole. Per ciò che ci riguarda, già da tempo ci siamo attrezzati per le nuove disposizioni: abbiamo riaperto gli uffici, sanificato i locali e creato appositi percorsi per evitare i contatti”.
Ultimo anno di legislatura per l’attuale amministrazione comunale di Città di Castello. Lei, assessore, è pronta per un eventuale secondo mandato?
“Ricordo intanto che sono una persona prestata alla politica, poi aggiungo che cinque anni di mandato sono pochi perché alcuni progetti non riescono a essere completati. L’idea di proseguire c’è, non per ambizione personale ma soltanto per vedere che questi progetti sono arrivati a conclusione. Fra un anno terminerà anche il mandato del sindaco Luciano Bacchetta, che come politico e amministratore ha dimostrato di saper lavorare al meglio”.
Cosa ci ha insegnato questo periodo di ristrettezze e sacrifici?
“Il grande insegnamento è che da soli non si vince e non si va da nessuna parte. Io ho avuto la fortuna di poter contare su una squadra coesa e su un gruppo di lavoro valido che mi ha dato tanta forza. Operai e dipendenti del Comune sono sempre stati disponibili: l’esperienza dei buoni pasto ci ha uniti come non mai”.
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