Partite Iva e autonomi i requisti per avere i 1000 euro
Bonus colf e badanti: via libera alla domanda, come si fa
Via libera alla domanda per il bonus per colf e badanti. I lavoratori domestici non conviventi con rapporti di lavoro per almeno 10 ore settimanali possono fare domanda per il bonus previsto dal dl Rilancio. Questa durata deve risultare dalle comunicazioni inviate a Inps dal datore di lavoro entro la predetta data. Altro vincolo: i lavoratori domestici non devono essere titolari di pensione ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità , né essere titolari di altra tipologia di rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato - fatta salva la titolarità di un rapporto di lavoro di tipo intermittente .
Come compilare la domanda
Per compilare la domanda bisogna anzitutto accedere al sito Inps e dotarsi di Pin dispositivo, poi occorre fornire il codice Iban, intestato al richiedente, sul quale verrà accreditato l’importo se l’istruttoria avrà un esito positivo. In alternativa può essere selezionata la modalità di pagamento tramite bonifico domiciliato con riscossione diretta della somma spettante presso uno qualsiasi degli uffici postali sul territorio nazionale. Nel caso in cui non si disponga di una residenza sul territorio nazionale è necessario comunicare nella domanda anche il proprio domicilio in Italia.
Autonomi e co.co.co
Per quanto riguarda invece gli autonomi, co.co.co e partite Iva per avere i 1000€ servono alcuni requisti. Per le partite iva si tratta di un calcolo: se la partita Iva è ancora attiva alla data del 19 maggio (quando è entrato in vigore il decreto Rilancio) e se si sarà registrato un calo dei redditi nel secondo bimestre 2020 di almeno il 33% rispetto allo stesso periodo del 2019, si potrà presentare richiesta.
La richiesta
La domanda andrà presentata all’Inps con una autocertificazione dei requisiti: l’agenzia delle Entrate verificherà poi il rispetto di quelli reddituali comunicando l’esito delle indagini all’Inps. Per i co.co.co invece il discorso è diverso: bisognerà essere iscritti alla gestione separata e si accederà solo se al 19 maggio si è cessato la propria attività, se non si è titolari di pensione e se non si è iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie.
Chi non ha diritto
Artigiani, commercianti e titolari di reddito agrario escono, invece, dalla platea dei beneficiari del bonus da 1.000 euro. Per loro il decreto Rilancio prevede la possibilità di richiedere un contributo a fondo perduto calcolato in base alla riduzione del fatturato, ma niente bonus. Tra i requisiti bisogna avere una partita Iva attiva al 31 marzo e ricavi annui non superiori a 5 milioni di euro. Inoltre il fatturato o l’insieme dei corrispettivi del mese di aprile 2020 dovrà essere inferiore ai due terzi di quanto “incassato” ad aprile 2019. Restano fuori i professionisti iscritti alle casse ma l’articolo 78 del provvedimento in questione rifinanzia il reddito di ultima istanza con 650 milioni dedicati alle indennità di aprile e maggio per gli iscritti alle Casse professionali.
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