Morto a quasi 90 anni l'attore Sergio Fantoni
E' stato il volto di grandi sceneggiati, apprezzato da Visconti
Se n'è andato senza riuscire a toccare il capo dei 90 anni (li avrebbe compiuto il 7 agosto) Sergio Fantoni, una di quelle figure capitali, ma sempre sommesse e quindi di rado mitiche, che fanno dell interpretazione un'arte tanto raffinata quanto invisibile. La notizia della sua scomparsa, venerdì 17 aprile, è stata Repubblica. Apprezzato e incoraggiato da maestri autorevoli come Luchino Visconti, agli inizi puntò su Cinecittà dove gli fu maestro un artigiano di solida esperienza come Pietro Francisci che lo iniziò ai film spettacolari, peplum o avventura che all'inizio degli anni '50 erano prediletti dal pubblico e attiravano a Roma anche i produttori americani. Di lì a poco sarebbe cominciata l'epoca della "Hollywood sul Tevere" e Sergio ne avrebbe approfittato per farsi apprezzare, imparare l'inglese, creare alternative ai personaggi stereotipati dei B-movies italiani. Già nel 1954 Visconti lo chiamò per "Senso" e cinque anni dopo con "Nella città l'inferno" di Renato Castellani cominciava per Fantoni una seconda carriera nel miglior cinema italiano. Intanto a teatro era ormai un protagonista e pur approfondendo i classici o Shakespeare mostrava sempre più curiosità per gli autori moderni, da Pirandello a Beckett, da O'Neil a Tom Stoppard.
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