Coronavirus, frenano i contagi e i decessi: 3.957 nuovi casi, 651 vittime
"Numeri in calo, ma non abbassare guardia". I guariti sono 7.024 (+952)
"I numeri sono in calo, ma si deve non abbassare guardia". Lo ha dichiarato capo della Protezione civile Angelo Borrelli in conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza coronavirus. Nelle ultime 24 ore si è infatti registrata una lieve diminuzione dei contagi e dei morti. In particolare, solo 651 i nuovi deceduti (ieri erano 793) per un totale di 5.476 persone. Per quanto riguarda invece i soggetti positivi, ad oggi, sono 46.638 i malati: 3.957 in sole 24 ore mentre ieri si erano registrati 4.821 nuovi casi. Sale di 952 unità il numero dei guariti (7.024 in totale).
Dall'inizio della diffusione del virus in Italia sono 59.138 le persone hanno contratto il Covid-19 (contando anche morti e guariti). I pazienti ricoverati con sintomi sono oggi 19.846; 3.009 sono in terapia intensiva, mentre 23.783 sono in isolamento domiciliare fiduciario.
"I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri - ha spiegato Borrelli -. Mi auguro che questi numeri possano essere confermati. Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo". "Oggi - ha continuato il capo della Protezione civile - abbiamo registrato 12 colleghi risultati positivi al coronavirus. Abbiamo provveduto ad adottare tutte le misure e a sanificare gli ambienti. Ringrazio tutti gli uomini della Protezione civile, sono quasi due mesi che siamo qua a gestire l'emergenza. I colleghi risultati positivi continuano a lavorare da remoto, questa struttura continuerà a gestire l'emergenza".
"Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi né sopravvalutare una tendenza", ma il calo del numero giornaliero di contagi è "un segnale che cogliamo soprattutto perché comincia ad avvicinarsi alla distanza temporale a cui ci aspettiamo di vedere i segni tangibili dell'efficacia delle misure intraprese", ha commentato Franco Locatelli, direttore del Consiglio superiore di sanità. "Dopo quanto è stato comunicato dal premier Conte - ha aggiunto - siamo arrivati al massimo delle misure di prevenzione del contagio in termini di attività sociali piuttosto che lavorative".
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