Il nonno "palpeggiatore" condannato per i suoi bollenti spiriti
Le due badanti avevano probabilmente risvegliato gli appetiti sessuali del vecchietto
Scitta l aparola fine alla vicenda del nonno aretino accusato di atti sessuali, molestie e minacce ai danni di due badanti rumene. L'uomo ha patteggiato la pena, un anno e quattro mesi concordata con il pm e accolta dal giudice Fabio Lombardo con cui si chiude il procedimento penale aperto a inizio 2019 per fatti avvenuti a casa dell’82enne e della moglie malata in una frazione alle porte di Arezzo.
All’arzillo vecchietto venivano contestati “plurimi episodi” avvenuti a fine 2018 e denunciati alla polizia giudiziaria dalle due quarantenni rumene. Piacenti e prosperose, avevano evidentemente risvegliato gli appetiti sessuali dell’anziano signore, tanto che nel capo di imputazione la violenza viene così descritta: “in modo repentino e inaspettato, costringeva la badante della moglie a subire atti sessuali contro la sua volontà: in particolare approfittando della vicinanza della donna, impegnata in faccende domestiche, con gesto insidiosamente rapido le palpava il sedere”.
Questo nel caso di una, verso l’altra il toccamento riguarda il seno. A entrambe riservava poi un altro identico trattamento, la molestia: “per petulanza o altro biasimevole motivo - si legge ancora nel capo d’imputazione - chiedeva reiteratamente a cadenza quasi quotidiana rapporti sessuali o di fargli toccare il seno e il sedere in cambio di denaro”. Poi le minacce. Una ha raccontato che l’anziano, respinto, le disse: “Vai via che se ti do un cazzotto non vai più via di qui”. L’altra, si sentì dire “lo vedi? Così ti ammazzo”, mentre brandiva un coltello da cucina. L’82enne era presente all’udienza. Lo difendeva l’avvocato Edoardo Stoppa. Le due badanti, assistite dall’avvocato Alessandro Calussi, per effetto del patteggiamento non avranno risarcimento, ma il pagamento delle spese legali.
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