Opinionisti Francesco Del Teglia
L'amore per l'Inghilterra
L’uscita dall’Unione Europea porta più danni che benefici a loro stessi
Devo ammettere che da sempre provo ammirazione per l’Inghilterra. Per il Paese, pure per la sua gente, così diversa dalla nostra. Per la sua storia millenaria, per la sua letteratura, per il suo cinema e i suoi attori, alcuni dei quali – da Laurence Olivier a Michael Caine, da Kenneth Branagh a Julie Andrews, da Emma Thompson a Kristin Scott Thomas – hanno interpretato in maniera sublime alcune fra le più belle pellicole di sempre. Considero il loro campionato di calcio, la Premier League, il più selettivo e godibile che c’è al Mondo. E poi la musica, dove sono da sempre grandi innovatori e custodi di alcune stelle senza tempo come i Beatles, gli Stones e i Pink Floyd. Alcune cose mi piacciono meno, come il colonialismo che li ha contrassegnati per secoli. E pure quell’assurda guida a destra, oltre che una gastronomia che confrontata alla nostra è davvero terribile. Mi affascina la loro antichissima epopea monarchica, con i suoi pro e i suoi contro ma ancora straordinariamente attuale. Essere isola per il Regno Unito ha cementato nei secoli la loro forza e il loro orgoglio, quello di non piegarsi mai al nemico di turno, come insegna Winston Churchill durante la II Guerra Mondiale. Li ha portati però a volte a volersi appunto isolare da tutto ciò che gli sta attorno, anche se l’Europa senza Regno Unito è un controsenso. Per ragioni storiche, economiche, culturali. Quando con un referendum un po’ affrettato i sudditi inglesi – ma non gli scozzesi, che del resto sono molto poco sudditi nel proprio dna – dettero il via libera alla Brexit, confesso che mi stupii e mi dispiacque pure. Una scelta che ho sempre considerato negativa sia per l’Europa che per gli stessi inglesi. A distanza di mesi da quel referendum pare adesso che il vento sia cambiato. Le centinaia di migliaia di inglesi sfilate a Londra per chiedere un nuovo referendum sulla materia fanno probabilmente capire che quella decisione non è più molto condivisa dal popolo. Al di là dei tentennamenti, degli slittamenti di date per la programmata uscita, dei termini di un accordo che non trova mai la quadra, gli inglesi si sono più che altro accorti che l’uscita dall’Unione Europea porta più danni che benefici a loro stessi. E allora come on England, ti perdoniamo, torna a casa. Con i tuoi vizi e le tue tante virtù da condividere con il resto d’Europa. Come è sempre stato.
Francesco Del Teglia
Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
Commenta per primo.