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Il bisogno di parlare male degli altri

Una malattia che nasconde frustrazioni e fallimenti

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Sparlare degli altri è da sempre uno fra gli sport nazionali più diffusi, ne’ la situazione ci sembra migliorata. Anzi! Quante volte ti è capitato di sentir parlar male di altre persone, o quante volte amici, o presunti tali, ti hanno riferito di qualcuno che aveva parlato male di te? Sicuramente in un sacco di occasioni. Le persone che hanno “bisogno” di parlare male degli altri spesso si sentono frustrate nella vita e questa insoddisfazione genera una sorta di rabbia interiore, che si manifesta appunto con le maldicenze. Individui colpiti da un malessere composto da loro ricordi, traumi, sconfitte, dolori, paure, rabbia, fallimenti, colpe e dalla idea distorta di sé stessi, che non permette di vedere le persone per quello che sono. Questo malessere provoca in molti casi lo sparlare, il parlare dietro le spalle e purtroppo anche il raccontare cose che non sono vere, perché accettare queste insoddisfazioni vorrebbe dire riconoscere le proprie debolezze. Parlando male, sfogano la loro aggressività su chi si è affermato laddove loro invece non sono riusciti. Chi parla male, anche se non consciamente, non ritiene di avere niente di buono da dire e “succhia” le energie all’altra persona per star meglio con sé stesso. Chi parla male trova inutile parlare di sé. Il suo comportamento può quindi essere interpretato come un segnale di malessere, di una persona che ha scarsa fiducia e stima di sé. L’attitudine a parlar male degli altri può anche derivare dal fatto che vedono nell’altra persona un loro difetto, mai ammesso e mai accettato. Paradossalmente, chi “maligna” cerca di mettersi in buona luce: il suo “io” si gonfia all’aumentare delle maldicenze che dice, perché parlare male degli altri significa - indirettamente - parlare bene di sé e di chi ascolta. Si, perché dietro ogni maldicenza c’è sempre questo sottinteso “ti racconto questa cosa perché io non sono così e so che neanche tu sei così”. Un modo insomma per accattivarsi la stima del proprio interlocutore. La maldicenza è quindi l’espressione dell’invidia e della gelosia, che sottintende il desiderio di emulazione e allo stesso tempo l’incapacità e la paura di realizzarlo. Maria Teresa di Calcutta diceva: “Chi dedica il suo tempo a migliorare sé stesso non ha tempo per criticare gli altri, perché quello che gli altri dicono di voi è la loro realtà, non la vostra. Loro conoscono il vostro nome, ma non la vostra storia: non hanno vissuto nella vostra pelle, non hanno indossato le vostre scarpe. L’unica cosa che gli altri sanno di voi è che quello che voi avete raccontato o che hanno potuto intuire, ma non conoscono né i vostri angeli né i vostri demoni”. Mi permetto di dare un consiglio alle persone afflitte da questa malattia che si chiama invidia: invece di ossessionarvi nel criticare gli altri o di preoccuparvi sempre dei giudizi altrui, dedicate il tempo che avete a disposizione a migliorare voi stessi e il vostro ambiente.

I PETTEGOLEZZI E LE DICERIE DI POPOLO POSSONO COSTITUIRE REATO DI DIFFAMAZIONE E/O VIOLAZIONE DELLA PRIVACY

I pettegolezzi possono costare caro: parlare male di qualcuno può infatti sfociare in una condanna penale per diffamazione e/o per violazione della privacy. Il reato di diffamazione scatta quando un soggetto, comunicando con più persone, offende la reputazione di un terzo assente. Per “comunicazione” si intende sia quella orale che quella scritta (sms, lettere, e-mail, telefonate, social network). Ciò che conta è che costoro ne percepiscano effettivamente l’oggetto, cioè il fatto offensivo. Lo sparlare, sia che riguardi fatti veri che inventati, fa scattare la condanna per diffamazione se offende la reputazione altrui.

 

IL PENSIERO DEL GRANDE CHARLIE CHAPLIN

“Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi”.  

Redazione
© Riproduzione riservata
25/05/2018 16:42:34

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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