Il vino é la prima voce dell’export agroalimentare italiano
Il vino italiano è cresciuto scommettendo sulla sua identità
Nel 2017 il vino Made in Italy ha aumentato del 7% il valore dell’export e ha raggiunto il massimo storico di sempre con circa 6 miliardi di euro. Questo quanto emerge dall’analisi Coldiretti, che conferma il successo della prima voce dell’export agroalimentare italiano.
“La crescita all’estero, in valore ed in volume, è un’ottima premessa dopo una vendemmia che – dichiara Coldiretti – si è classificata tra le più precoci e scarse del dopoguerra, con un taglio della produzione del 26% rispetto allo scorso anno”.
Dunque, nonostante avremo un quarto di bottiglie di vino Made in Italy in meno nel 2018, l’Italia mantiene il primato mondiale tra i produttori, davanti alla Francia, con circa 40 milioni di ettolitri destinati per oltre il 40 per cento ai vini Doc e Docg, il 30 per cento ai vini Igt e il restante 30 per cento a vini da tavola.
In particolare, nel 2017, rispetto all’anno precedente, le vendite all’estero hanno avuto un incremento in valore del 6% negli Stati Uniti, che si confermano il principale importatore, anche se per il 2018 peserà l’impatto del supereuro.
“Il vino italiano è cresciuto scommettendo sulla sua identità – commenta il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo – con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare primati nel mondo”.
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