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In Valtiberina manca ancora il terzo pediatra: preoccupazione tra le famiglie

La procedura per l’assegnazione delle zone carenti di pediatri non ha avuto esito positivo

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Niente da fare. La procedura per l’assegnazione delle zone carenti di pediatri non ha avuto esito positivo per la Valtiberina. Nonostante che al bando avessero aderito quasi 100 pediatri, che le zone da riempire fossero 30 e che ben 15 pediatri avessero indicato fra gli ambiti di preferenza anche la Valtiberina, alla fine nessuno ha effettuato la scelta tanto attesa dalle famiglie in riva al Tevere. Come ricorda Sara Lai, una dei referenti dei gruppi genitori della Valtiberina, “Negli ultimi 10 anni, solo per due anni, abbiamo avuto tre pediatri. E questo ha scoraggiato progressivamente le nostre famiglie. La soluzione scelta da tanti nuclei familiari con bambini sopra a 6 anni, età da cui è possibile optare anche per il medico di medicina generale, è stata quella di spostare l’assistenza verso questi professionisti. Siamo arrivati ad una situazione veramente critica con solo 2200 bambini da 0 a 14 anni su 3000 che sono seguiti da pediatri. Un numero di bambini sicuramente troppo elevato per essere seguiti da due soli medici, ma sicuramente insufficiente per far sì che un terzo pediatra, pur interessato, accetti l’incarico nella nostra zona visto la prospettiva di riuscire ad arrivare al massimo a 400 bambini”. In Toscana attualmente rimangono 8 le zone distretto su 28 con carenza di pediatra di famiglia. Nella Toscana Sud Est la Valtiberina e Valdichiana Senese con l’ambito dell’Amiata sono solo con due pediatri. Una situazione che senza interventi anche innovativi non sembra facilmente risolvibile. “Siamo molto preoccupati. Chiederemo di incontrare insieme ad Andrea Fiori non solo la Direzione del Distretto, ma anche il Direttore Generale Marco Torre che sta dimostrando un’attenzione importante verso il mondo pediatrico. Sicuramente un aiuto concreto verrà dalla operatività a regime della legge sulla guardia medica pediatrica prevista dopo una fase transitoria entro la fine del 2026. Questa legge importantissima, nata dalla forte partecipazione popolare di tanti cittadini e di istituzioni locali, ha anche il fine di rivedere altri aspetti dell’assistenza pediatrica territoriale che presentano problematiche soprattutto nelle aree interne come la nostra”, ha aggiunto Ermindo Pernici anche lui referente dei genitori fortemente impegnato. Conclude, però, Sara Lai: “Le famiglie della Valtiberina hanno il diritto di vivere con maggiore tranquillità eventuali malattie dei loro bimbi. Sono momenti che, affrontati con i bambini più piccoli e quelli più fragili, creano forti e legittime preoccupazioni a cui devono essere date risposte cosi come accade in tante zone della nostra Toscana. Ci stiamo avvicinando al periodo invernale dove è risaputo che le esigenze anche assistenziali durante le fasi di picco influenzale sono maggiori. Siamo certi che le istituzioni faranno di tutto per darci risposte concrete”. In periodi di forte denatalità come quello che stiamo vivendo adottare misure per assicurare maggiore tutela per i nostri bambini è sicuramente doveroso e auspicabile.

Redazione
© Riproduzione riservata
29/09/2025 15:39:07


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