Operaio agricolo morto a Monterchi, il sindaco: "Resteremo vicini alla famiglia"

Gjovalin Qosaj, di origine albanese, si trovava in Italia con la moglie e la figlia dal 2022
Troppo gravi i traumi riportati all’addome e al bacino causati dalla ruota del trattore: Gjovalin Qosaj, il 47enne operaio di Monterchi, è morto al Policlinico Le Scotte di Siena dopo due giorni di agonia. Sbalzato venerdì mattina dal trattore a seguito di un avvallamento del terreno: l’uomo, marito e padre di due figlie, lavorava per un’impresa agricola della Valcerfone e si trovava in località Villa Magra quando si è verificato l’incidente. A nulla sono valsi i tentativi dei medici di salvarlo: il decesso dell’operaio, in Italia dal 2022, è stato dichiarato nel tardo pomeriggio di domenica. Gjovalin Qosaj viveva con la moglie e una figlia, l’altra si trova in Albania, nella frazione di Le Ville. “E’ un grande dolore per la comunità di Monterchi – ha commentato il sindaco Alfredo Romanelli – una persona conosciuta e stimata, che si era perfettamente integrata nella nostra comunità. È sempre difficile trovare le giuste parole in situazioni di questo tipo: come amministrazione siamo e resteremo vicini alla famiglia in questo momento di forte dolore”. Il corpo di Gjovalin Qosaj si trova ancora nell’obitorio del Policlinico Le Scotte di Siena a disposizione dell’autorità: nessuna autopsia è prevista, il Pm ha disposto solamente un’ispezione cadaverica prima di riconsegnare il corpo alla famiglia per l’estremo saluto. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento dagli inquirenti, il 47enne albanese stava lavorando insieme ad un collega: era seduto sopra il parafango, quindi non guidava, quando è stato sbalzato a terra probabilmente a seguito del terreno di campagna disconnesso. Il collega non avrebbe fatto in tempo ad arrestare la corsa ed è stato colpito al torace, oltre ad aver battuto la testa, dalla ruota posteriore del trattore. Sul posto insieme ai sanitari del 118 e l’elisoccorso Pegaso, sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Pieve Santo Stefano e il personale del Pisll per le varie adempienze lavorative e contrattuali, oltre che di sicurezza. Il trattore è stato posto sotto sequestro, mentre la Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo che permetterà di svolgere ulteriori accertamenti.
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