In tempo di Giostra del Saracino torna la settimana della donazione di sangue

I quartieristi si recheranno al centro trasfusionale del San Donato per donare sangue
Torna la Giostra del Saracino e con essa la solidarietà promossa dai quattro Quartieri aretini. Dal 16 al 21 giugno, infatti, torna la Settimana della donazione di sangue promossa dai quartieristi.
Il progetto, promosso da Porta Crucifera che ha poi coinvolto gli altri Quartieri della Giostra del Saracino (Porta Santo Spirito, Porta San Lorentino e Porta Sant’Andrea) in collaborazione con Asl Tse e l’associazione Avis comunale di Arezzo, vede i quartieristi donatori impegnati nel donare sangue presso il Centro trasfusionale del San Donato. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della donazione oltre alla promozione dei corretti stili di vita e alla solidarietà attraverso un gesto semplice ma essenziale come donare sangue.
«Una iniziativa lodevole che si ripete ogni anno in occasione della Giostra - dichiara il dr. Pietro Pantone, direttore Centro trasfusionale di Arezzo -. Colgo l'occasione per rilanciare l'appello alla donazione perché di sangue c’è sempre bisogno. I Centri trasfusionali sono presenti in tutta la nostra provincia: in Valdarno, Casentino, Valtiberina e Valdichiana e a disposizione di tutti i cittadini. Il mio ringraziamento va prima di tutto ai donatori, quartieristi di tutti i colori della Giostra, dotati di grande generosità e alle associazioni di volontariato tra cui AVIS, partner di questo progetto, che collaborano con le nostre strutture e che, grazie al loro costante e prezioso impegno, supportano l’organizzazione ed il reclutamento dei donatori».
«Ogni iniziativa che promuove la donazione del sangue per noi è fondamentale – prosegue il dr. Pantone – Chi volesse donare sangue può avere informazioni presso le nostre strutture per un colloquio con i medici trasfusionisti. Chiunque, tra 18 e 60 anni, può diventare donatore: è necessario prenotare la prima visita attraverso le associazioni di volontariato oppure direttamente ai Centri Trasfusionali. Voglio, inoltre, ricordare che i donatori, oltre a fare un gesto importante che può salvare molte vite, per tutto il periodo di attività nella donazione e fino al compimento dei 70 anni, sono sottoposti ad esami periodici finalizzati a tenere costantemente sotto controllo il loro stato di salute».
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