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80esimo della Liberazione d’Italia a Città di Castello: un minuto di silenzio per il Papa

Luca Secondi: celebriamo una conquista straordinaria che ci ha resi liberi e la dobbiamo onorare

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Un minuto di silenzio pieno di commozione nel ricordo di Papa Francesco. Si sono aperte così questa mattina in piazza Gabriotti le celebrazioni dell’80esimo anniversario della Liberazione d’Italia dal nazi-fascismo prima della partenza del corteo guidato dal gonfalone del comune con il sindaco Luca Secondi, le autorità civili e militari, forze dell’ordine e di polizia, l’Anpi, l’Istituto di Storia Politica e Sociale, “Venanzio Gabriotti” e le associazioni combattentistiche, per un momento di ricordo e commemorazione ai caduti. Raggiunto il monumento alla resistenza altotiberina in viale Vittorio Veneto, sulle note del “Piave” eseguito dalla Filarmonica “Giacomo Puccini” diretta dal maestro, Nolito Bambini, il primo cittadino ha depositato una corona di fiori, alla presenza del presidente del consiglio comunale, Luciano Bacchetta, dei componenti della massima assise cittadina e dei rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali con il coordinamento di Claudio Tomassucci che assieme all’Ufficio di Gabinetto e Segreteria del sindaco ha seguito ogni istante delle celebrazioni. “La partecipazione odierna della cittadinanza, numerosa e sentita, ha ancora una volta reso vera e densa di significati la ricorrenza dell’ 80° anniversario della Liberazione d’Italia dal nazi-fascismo che consegniamo alla storia come momento di unità e condivisione di principi che a 80 anni di distanza sono ancora,  la base della società civile e comunità locale nella quale viviamo e che vanno difesi come un patrimonio di tutti”, ha dichiarato il sindaco, Luca Secondi, ringraziando tutti i presenti. “Oggi celebriamo una conquista straordinaria che ci ha resi liberi e questa libertà, costata la vita e tante sofferenze a chi ha vissuto quell’epoca, è un’eredità che abbiamo il dovere di saper onorare, proteggere ogni giorno con senso di responsabilità – ha proseguito Secondi - sapendo che è il rispetto delle persone ciò che ci permette di averne cura e di valorizzarla come fondamento per la convivenza civile nella nostra comunità e nel nostro Paese: come ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 25 Aprile è patrimonio di tutto il Paese”. La presidente della sezione Anpi di Città di Castello, Anna Maria Pacciarini ha ricordato il sacrificio delle tante persone che si opposero al regime nazifascista e per questo furono perseguitate, deportate e uccise, rimarcando come la Costituzione rappresenti il presidio dell’antifascismo e della democrazia nel nostro Paese. “L’80° della Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, intende sottolineare l’importanza della Resistenza che, grazie al sacrificio di tanti uomini e donne, ci ha resi finalmente liberi e donato una Carta ancora attualissima. Questa ricorrenza, pur nei toni discreti che devono accompagnare tutto il Paese per il grave lutto dovuto alla morte di Papa Francesco – ha evidenziato Pacciarini - merita tuttavia una grande attenzione perché è la festa di tutti gli italiani. Perciò sì sobrietà, ma nei toni, non certo nei contenuti che devono essere chiari e ribaditi a gran voce: dobbiamo tutti proclamarci antifascisti e comprendere che la guerra di Liberazione è stato l’evento fondativo della nostra Repubblica. Dovremmo tutti festeggiare, ma ci asteniamo dal farlo, rimandando al mese prossimo la Festa Resistente che avevamo programmato. Intanto, nel ribadire gli ideali che devono essere di tutto il popolo italiano, esprimiamo condoglianze per la morte di una grande uomo che ha gridato a gran voce contro tutte le guerre ed è stato vicino agli ultimi. Buon 25 aprile”. La vice-presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti, Ursula Masciarri, ha dichiarato: “sono passati 80 anni da quando l’Italia ha ritrovato sé stessa, uscendo dall’orrore della guerra e dalla morsa della dittatura. La libertà non arrivò per caso: fu scelta, voluta, conquistata. Da chi prese parte alla Resistenza, ma anche da tanti civili che, senza armi, fecero la loro parte. Offrirono rifugio, aiuto, dignità. Gesti semplici, ma potenti. È anche grazie a loro se oggi viviamo in un Paese libero. Ricordare non è solo guardare al passato. È prenderci cura del presente e del futuro. La libertà non è solo un diritto: è una responsabilità. E oggi più che mai, va difesa con consapevolezza. Come ha detto Papa Francesco, recentemente scomparso: “la pace si costruisce a partire dall’amore, dalla giustizia, dalla verità. Non c’è pace senza memoria,” ha concluso Masciarri. Prima della conclusione della cerimonia, la Filarmonica “G. Puccini”, diretta dal maestro Nolito Bambini ha eseguito tre brani “simbolo” del 25 Aprile, “Bella Ciao”, l’Inno Europeo e l’Inno di Mameli. Il corteo ha poi fatto ritorno in piazza Gabriotti.  

Redazione
© Riproduzione riservata
25/04/2025 13:19:33


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