Diga di Montedoglio: concluso il Collaudo Tecnico Funzionale

I cicli di invasi sperimentali e di correlati svasi condotti da EAUT hanno conosciuto la fase finale
Concluso positivamente il Collaudo Tecnico Funzionale della Diga di Montedoglio. I cicli di invasi sperimentali e di correlati svasi condotti da EAUT - Ente Acque Umbre Toscane hanno conosciuto la fase finale con il raggiungimento in data giovedì 13 marzo della quota massima di regolazione di 393,60 metri s.l.m. e con il correlato relativo stazionamento, potendo così procedere a una serie di misurazioni finalizzate a certificare tenuta e sicurezza dell’invaso tiberino. Questo iter è terminato lunedì 24 marzo con la visita della Commissione di Collaudo Tecnico-Speciale che ha acquisito l’intera documentazione prodotta da EAUT e che ha constatato il corretto comportamento dello sbarramento e delle strutture ricostruite dello scarico di superficie, permettendo così di procedere verso un traguardo di portata storica per la diga di Montedoglio.
Le operazioni di collaudo avevano infatti preso il via nel giugno del 1989 con l’avvio degli invasi provvisori, procedendo poi nel 1997 con l’attivazione dei cosiddetti invasi sperimentali e con l’innalzamento progressivo della quota delle acque per valutarne la sicurezza ai vari livelli. Questo percorso era stato interrotto nel dicembre del 2010 a causa del cedimento di tre conci del muro di sfioro che ha comportato otto anni di sequestro giudiziario delle aree, seguiti da due anni per la gara d’appalto e l’affidamento dei lavori, e da due ulteriori anni per la ricostruzione. L’istanza per il riavvio degli invasi sperimentali era stata presentata il 17 gennaio 2023 da EAUT e autorizzata il 21 febbraio 2023, sempre sotto il controllo della Direzione Dighe competente del MIT, con l’obiettivo di riprendere e di completare il percorso di Collaudo Tecnico Funzionale, ai sensi dell’articolo 22 D.M. n. 94 del 14 maggio 2024 (già articolo 14 del DPR 1363/59). Le sequenze di carichi e scarichi dell’ultimo biennio sono state sostenute da campagne di misurazione per monitorare il comportamento della diga e del nuovo sfioratore alle quote di interesse, arrivando così al recente raggiungimento della quota massima a 393,60 metri.
L’ultima visita è stata svolta dagli ingegneri Ernesto Reali e Valter Pascucci della Commissione di Collaudo coadiuvati dall’ingegner Thomas Cerbini (responsabile della diga), alla presenza dell’ingegner Angelica Catalano (direttore della Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture Idriche del MIT), dell’ingegner Vincenzo Chieppa (dirigente della Div.4 DG Dighe), dell’ingegner Paolo Checcarelli e della geologa Rita Salvucci (Ufficio Tecnico Dighe di Perugia), oltre che dell’ingegner Simone Viti (presidente di EAUT) e dell’ingegner Andrea Canali (direttore di EAUT). Constatato il buon funzionamento dell’intera struttura, la quota delle acque sarà riportata nel corso delle prossime settimane mediante scarichi controllati a 391,50 metri s.l.m., per un’ulteriore relazione sullo stazionamento a tale quota a seguito di una nuova campagna di misurazione straordinaria di tutti gli strumenti, per un’analisi comparativa. La Commissione di Collaudo avrà sei mesi di tempo per redigere il certificato di collaudo relativo al comportamento di tutte le opere afferenti alla struttura, con i dati raccolti dal 1989 a oggi. Tale certificato sancirà l’entrata in regolare esercizio della diga. «La conclusione del Collaudo Tecnico Funzionale - commenta il presidente Viti, - è un motivo di particolare soddisfazione per il raggiungimento di un traguardo storico, frutto di molti anni di lavoro profuso dall’Ente e dalle sue strutture».
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