Nuove povertà in Alto Tevere, Rifondazione comunista: "l'allarme lanciato dalla Caritas"

La crisi c’è, si sente e a pagarla maggiormente sono le fasce più deboli
Recentemente la Caritas di Città di Castello ha reso noti alcuni dati sulle povertà dai quali emerge che negli ultimi due anni il numero delle persone assistite in Alto Tevere è in crescita. Aumentano i poveri e sempre maggiore è l'intervento della Caritas nei settori della distribuzione di beni di prima necessità, del supporto alimentare e dell’accoglienza abitativa. Il rapporto della Caritas evidenzia inoltre la relazione tra povertà economica ed educativa e un sempre maggiore numero di famiglie con minori in difficoltà. Aumentano i problemi anche per chi ha un lavoro stabile e per gli anziani.
La crisi c’è, si sente e a pagarla maggiormente sono le fasce più deboli della società alto tiberina. La Caritas sta continuando a fare un lavoro straordinario. Servono, però, nuovi e concreti impegni di carattere strutturale da parte di chi amministra. Siamo certi che le nostre istituzioni locali faranno la loro parte per contrastare una situazione che non può più essere minimizzata. Per questo proponiamo ai sindaci di istituire, all'interno del Piano Sociale di Zona, un osservatorio permanente sulle nuove povertà per condividere risorse e pratiche amministrative capaci di trovare soluzioni innovative e definire misure pubbliche per affrontare il problema. Nello stesso tempo ci rivolgiamo alla nuova giunta regionale dell'Umbria affinché, con qualche post social in meno e qualche atto concreto in più, metta al centro delle sue politiche l'emergenza sociale, economica ed abitativa.
Rifondazione comunista Alto Tevere
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