55° Carnevale della Gioventù di Anghiari

Fonda le sue origini nel 1968 e la personale chiave è sicuramente quella di don Nilo Conti
Rispettare la tradizione, ma guardare sempre al futuro con nuove prospettive. Coinvolgimento e accoglienza sono le parole chiave del Carnevale della Gioventù di Anghiari giunto alla sua 55° edizione. Evento che si ripete nel tempo e che ha trovato lo stop solo di fronte alla pandemia, seppure l’intuizione della Società è stata talmente lungimirante che il tutto si è trasformato in una serata estiva dedicata al carnevale e in una mostra fotografica, occasione per raccontare i volti del carnevale che hanno rappresentato lo spirito goliardico, il sacrificio di tante ore di lavoro e soprattutto il creare grandi cose con il poco. Il Carnevale della Gioventù di Anghiari fonda le sue origini nel 1968 e la personale chiave è sicuramente quella di don Nilo Conti: il “proposto”. Durante il periodo natalizio del 1967, quindi l’anno prima, lo stesso religioso coinvolse un gruppo di persone che di fatto doveva concretizzare l’idea che con ogni probabilità era meditata da tempo; ovvero, di una sfilata carnevalesca per bambini. A dire il vero, però, era già in essere una vecchia tradizione che riuniva i ragazzi mascherati di fronte alla chiesa della Croce, tale riunione aveva vita nella prima domenica di Quaresima riallacciandosi scherzosamente allo slittamento delle Ceneri di quattro giorni che si rispetta nel Rito Ambrosiano, considerando arbitrariamente la prima domenica di Quaresima ancora nel periodo di carnevale. L’idea riscosse subito un buon successo tra tutti gli anghiaresi e le mamme cominciarono a predisporre i costumi mascherati. Alcuni rappresentanti si recarono anche nelle parrocchie vicine per invitare tutti a collaborare all’allestimento della manifestazione. Fu facile reperire subito trattori e carrelli che furono addobbati per dar vita a questa edizione che venne programmata per domenica 25 febbraio 1968 e che don Nilo stesso volle chiamare Carnevale della Gioventù. Fu proprio in questa prima edizione che venne messa in risalto la figura tradizionale del Sambudellaio e della chiassosa usanza della “Coccèta”. La prima edizione terminava il suo itinerario addirittura in piazza Mameli.
IL PATTO DI AMICIZIA TRA ANGHIARI E SANSEPOLCRO
È un vero e proprio patto di amicizia quello stipulato fra Anghiari e Sansepolcro in nome del carnevale. La firma è avvenuta sabato 4 febbraio 2023 nella sala del consiglio comunale di Palazzo delle Laudi, nella cittadina biturgense, alla presenza degli assessori alla cultura dei rispettivi Comuni - Francesca Mercati per Sansepolcro e Alberica Barbolani da Montauto per Anghiari – insieme alla presidente del Carnevale della Gioventù, Elena Bartolini. In base a quanto è stato sottoscritto nel documento, infatti, le due realtà si impegnano a collaborare assieme evitando sovrapposizione di date nello svolgimento dei rispettivi appuntamenti. Nel 2023 Sansepolcro si prese la penultima, mentre Anghiari l’ultima domenica di carnevale mentre nel 2024 avvenne il contrario e così via alternandosi di anno in anno. Questo risulta come un modo per non far coincidere le date dando così al pubblico e a chi si vuole divertire, la possibilità di poter prendere parte alla festa in entrambi i centri della Valtiberina, così da vivere in tranquillità la magia del carnevale.
IL CARNEVALE DI OGGI E QUELLO DI DOMANI
Oggi il Carnevale della Gioventù di Anghiari è fatto, oltre che dagli storici carri e gruppi mascherati del paese, anche di nuove realtà che negli anni si susseguono nella sfilata. Vengono invitati gruppi da fuori che rendono lo spettacolo ancora più coinvolgente. Quelli storici che partecipano anche nell’edizione numero 55 sono il “Gruppo Arcobaleno”, quello di “Casa di Rosa”, gli “Amici di Sempre”, il “Gruppo di San Leo in Festa”, il “Gruppo Crocevia”, i “Zumba Diamond’s”, il “Gruppo Campanari di Borgo Sansepolcro”, la “Proloco Citerna” (sarà presente per la prima volta) e quello dei più giovani che possono costituire il futuro del Carnevale della Gioventù di Anghiari. Sono “Quei Cittacci del Carnevale” dove Samuele Salvi è un vero e proprio trascinatore, oltre che amante del carnevale. La forza del Carnevale della Gioventù di Anghiari è legata alla volontà di tutti gli organizzatori, instancabili e motivati, che nel tempo e fino ai giorni nostri hanno portato avanti questo bellissimo sogno di un “Proposto di paese” come don Nilo Conti. Tante sono le idee per il futuro e anche i progetti compresa quella di parlare di un carnevale itinerante: sta di fatto che la generazione che oggi porta avanti il Carnevale della Gioventù di Anghiari è l’ultima fortemente legata alla figura di don Nilo; gente che lo ha conosciuto personalmente e che ha portato avanti nel tempo quello che era il suo proposito.
LA 55° EDIZIONE DEL CARNEVALE DELLA GIOVENTÙ
Il programma è sicuramente di quelli collaudati e già il manifesto storico richiama la tradizione del Carnevale della Gioventù di Anghiari con lo ‘schizzo’ del Sambudellaio, la maschera di Anghiari. Il ritrovo è al Campo alla Fiera con partenza fissata per le ore 15: ci sarà il passaggio lungo Corso Matteotti, la ‘Ruga di San Martino’ tanto per intendersi, seguito poi da alcuni giri lungo la circonvallazione e passaggi sotto la Galleria Girolamo Magi. Gran finale, poi, in piazza Baldaccio con l’esibizione dei gruppi mascherati sopra il palco allestito come sempre nel parterre. Tra gli ospiti anche il gruppo bandistico con majorette di Torrita di Siena. Ci sarà, ancora una volta, il tradizionale “Illuminiamo il Carnevale” con l’accensione collettiva dei palloncini luminosi che farà da epilogo alla giornata. Per tutto il pomeriggio, invece, resterà aperto lo stand gastronomico con brustichino e salsicce, oltre alle immancabili ciacce fritte.
IL SAMBUDELLAIO, LA MASCHERA DI ANGHIARI
Ad ogni carnevale o luogo che sia è legata la propria maschera. Quella che da sempre contraddistingue il Carnevale della Gioventù di Anghiari è “Il Sambudellaio”. Per i locali è facile anche intuire il perché, essendo questo salume – il sambudello – tipico della zona di confine tra Toscana e Umbria. Ogni territorio, poi, lo condisce a proprio piacimento ma Anghiari ha deciso di trasformare il tutto nella maschera caratteristica del carnevale. Ma dove nasce il tutto? E soprattutto chi era? Probabilmente negli anni del dopoguerra, ma non è da escludere che anche prima, il Sambudellaio faceva la sua apparizione. Era uno strano personaggio che nei giorni di carnevale, soprattutto il giovedì grasso ed il martedì del carnevale – oggi per esigenze più pratiche la sfilata dei carri si svolge la domenica – girava per le strade del paese con un carrettino tirato da un somaro. Indossava un frac – un abito maschile molto formale – guanti bianchi ed un cappello a cilindro in testa, il che attirava l’attenzione oltre che dei ragazzi, anche di un pubblico decisamente più adulto. Numerosi anghiaresi, infatti, lo seguivano in questo suo girovagare per il paese. Aveva una fila di sambudelli attorno al collo e una canna di legno dove, alla sua estremità, ne appendeva uno di volta in volta. Numerosi ragazzini si raggruppavano attorno a lui e a gara cercavano di prendere il premio con la bocca, senza ovviamente l’aiuto delle mani. Passavano così molte ore fino a che i ragazzi, stanchi morti, non riuscivano più a vedere nemmeno il sambudello. A questo punto il Sambudellaio, per premiare la costanza dei numerosi “citti” del paese che lo avevano seguito fino a quel momento, fermava il calesse nel centro del paese – esattamente a Sant’Agostino - e distribuiva, in regalo, ad ogni ragazzo il tanto sospirato sambudello. Un personaggio tipico di fatto che la prima volta venne impersonato da Domenico Zanchi, detto ‘Fagiolo’: aveva un banco di acciughe e baccalà, oltre che altre mercanzie, e proprio per il Giovedì Grasso si agghindava con il costume tipico – il frac appunto – girando per i vicoli e le strade di Anghiari. Da qui, quando iniziò il Carnevale della Gioventù di Anghiari, la figura del Sambudellaio divenne tipica tantoché apre ogni anno la sfilata dei carri. Nel tempo venne impersonato da Guido Zanchi, detto ‘Cuniglio’ e bisnipote di ‘Fagiolo’, mentre poi da Giovanni Zanchi detto ‘Popo’ nipote di ‘Cuniglio’. Negli ultimi anni gli abiti del personaggio del Sambudellaio al Carnevale della Gioventù di Anghiari vengono indossati da Bruno Grottini, detto ‘Capruggine’, da quest’anno di nuovo con il frac.
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