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Economia in Valtiberina tra luci ed ombre: le aspettative per il 2025

Parola alle associazioni di categoria

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Il numero di febbraio del periodico l'Eco del Tevere, consegna al lettore una importante inchiesta sull’economia in Valtiberina coinvolgendo le associazioni di categoria che operano in favore degli associati presenti nei sette Comuni lato toscano. A direttori, responsabili o presidenti, ognuno con il proprio inquadramento associativo, abbiamo formulato le stesse quattro domande:

·        Che anno è stato il 2024?

·        Quali sono le aspettative per il 2025?

·        I servizi più richiesti dagli associati?

·        Una richiesta da fare al Governo nazionale in favore delle imprese che rappresentano.

Otto le associazioni di categoria coinvolte, tutte presenti in Valtiberina. Confartigianato e Cna per il mondo dell’artigianato, Confcommercio e Confesercenti per quello che riguarda il commercio; tre dell’agricoltura che sono Coldiretti, Cia e Confagricoltura ed infine Confindustria.

MARCELLO POLVERINI, REFERENTE CIA VALTIBERINA

“Se guardiamo alle nostre spalle il 2024 andato in archivio è stato un anno buono per la tabacchicoltura in tutta la Valtiberina, seppure le produzioni siano concentrate nei territori di Anghiari, Monterchi e Sansepolcro prima di passare in Umbria. Un anno buono come detto dove, tra l’altro, non ci sono state calamità naturali come gli anni passati che hanno distrutto il prodotto in pochi minuti. E nel 2024, anche da parte di chi acquista i nostri prodotti, c’è stato un interessamento più elevato rispetto al passato. I prezzi del tabacco si sono alzati, mentre verso la fine dell’anno c’è stata anche una leggera ripresa sotto il punto di vista zootecnico in generale; di conseguenza anche nel mondo della Chianina qualcosa si è mosso seppure speriamo che questo trend possa proseguire anche nel 2025. Il 2024, inoltre, ci ha regalato una bella annata per le olive con una produzione buona e di qualità. Le aspettative di questi primi mesi sono quelle che si possa ritornare ad un regime ottimale nella valorizzazione della Chianina e di conseguenza ripristinare il giusto prezzo. Questo ne vale della sopravvivenza di molte aziende, in particolare della nostra montagna. Nel 2025 mi aspetto anche un buon vivere tra il mondo tabacchicolo e le aziende officinali della zona, ma anche continuare il lavoro iniziato con l’ATC per evitare ulteriori danni prodotti dagli ungulati. Tornando alla burocrazia, invece, mi aspetto uno snellimento nelle assunzioni dei dipendenti extracomunitari. Non da meno è il problema relativo al gasolio: quello che chiediamo, almeno per il comparto agricolo, è che i prezzi non vadano alle stelle. C’è poi Montedoglio: penso che sia arrivato il momento di dare una svolta e pensare al bene della nostra valle con una adduzione completa. I nostri associati usufruiscono poi sempre più dei servizi: la nuova Pac richiede una maggiore assistenza, così come l’attuazione dei vari Psr per i settori agricoli forestali e zootecnico insieme alla gestione del personale dipendente. Al Governo chiediamo sicuramente di snellire la burocrazia perché le imprese agricole sono sempre più sottoposte a questo grande stress. Accanto a ciò, tema sempre importante, è la lotta al caro prezzi: tra chi produce e il consumatore finale la forbice è troppo marcata. Troppo! Occorrerebbe che il consumatore paghi un giusto valore del prodotto, in base alle miserie – questo è il termine corretto – che viene dato alle imprese agricole a fronte di costi che lievitano di giorno in giorno. Questo serve anche per la tutela dei prodotti locali: in Valtiberina abbiamo dei marchi, mi viene in mente l’Igp, e prodotti di alto livello riconosciuti da varie parti come possono essere le patate, le cipolle oppure la Chianina stessa. Si produce a 10 e si trova il prodotto al supermercato a 100, tanto per fare un paragone: capite che il divario è piuttosto ampio; che sia più equo, questo chiediamo al Governo ed è una cosa che può fare. Un controllo attento della produzione e della vendita del prodotto”.

LORENZO CAMPUS, SEGRETARIO COLDIRETTI ZONA VALTIBERINA

“Il 2024, rispetto al 2023 è stato un anno meno problematico per l’agricoltura della Valtiberina, in special modo dal punto di vista climatico, in quanto non si sono verificati fenomeni estremi come le temute grandinate. Il caldo sopra la media e le piogge hanno allungato il periodo di raccolta, questi eventi atmosferici legati al cambiamento climatico, hanno in piccola parte compromesso la qualità di alcuni prodotti. Gli agricoltori stanno combattendo questi fenomeni adottando sempre di più innovazioni di precision farming, per ottimizzare l’efficienza delle operazioni, aumentare la produttività riducendo drasticamente gli sprechi e gestire i terreni favorendo la sostenibilità. La cerealicoltura pur essendo penalizzata dalla crisi Russo/Ucraina, mantiene un trend stabile grazie ai contratti di filiera voluti e sostenuti dalla nostra organizzazione e alla presenza di realtà che trasformano il prodotto locale per il consumatore finale. Le produzioni si muovono in un’ottica sempre più orientata alla qualità, mossa da un diffuso ricambio generazionale. Specie nell’alta Valle del Tevere, si sta incrementando una modernizzazione crescente, che favorisce uno sviluppo continuo di un’economia agricola locale già di per sé forte e affermata. Tra le aspettative per il nuovo anno vogliamo continuare ad accompagnare le aziende, favorendo con la nostra consulenza, un ulteriore sviluppo strategico del settore limitando gli sprechi e aumentando la sostenibilità. Le nostre aziende e non solo si rivolgono a noi per una serie di servizi, a cominciare da quelli alla persona forniti del patronato Epaca, qui insieme agli imprenditori agricoli, ricordo che sempre più cittadini scelgono Coldiretti per ciò che riguarda l’area della salute a cominciare dalle malattie professionali, infortuni, assegno unico, Isee, invalidità civile ed ancora per la richiesta pensionistica, così come per  il servizio fiscale con le dichiarazioni dei redditi, le successioni e per quello dell’area delle politiche del lavoro e paghe, insieme ai servizi tecnici colonna portante della nostra struttura, stiamo lavorando sempre di più in un’ottica di consulenza specifica, mirata a migliorare l’organizzazione delle aziende e  proporre soluzioni su misura. Il primo obiettivo che chiediamo al Governo è quello di garantire redditi equi e adeguati ai produttori agricoli. È questa una priorità assoluta dalla quale dipende la tenuta del settore. È necessario rivedere l’accordo Ue – Mercusur, assolutamente svantaggioso per le nostre imprese. La posizione del Governo sul Mercosur è importante per evitare che l’agroalimentare sia trattato come merce di scambio, ribadendo che, senza reciprocità delle regole, l’accordo non può essere ratificato. Lo stesso prevede infatti il rafforzamento degli accordi commerciali tra Ue e i Paesi del Sud America, che ad oggi utilizzano prodotti fitosanitari non più consentiti in Italia e antibiotici all’interno dei loro allevamenti. È quindi strategico far valere il principio di reciprocità e non penalizzare le imprese che seguono le linee guida prescritte dalla stessa UE”.

CARLO BARTOLINI BALDELLI, PRESIDENTE CONFAGRICOLTURA AREZZO

“Il 2024 è stato un anno complesso riguardo la situazione internazionale. Le nostre aziende, salvo casi sporadici, durano grande fatica a far tornare i conti. Le risorse Pac devono essere distribuite tra coloro che vivono di agricoltura; che hanno una partita Iva e un fatturato che dimostri un’effettiva attività di impresa. La Valtiberina è una realtà particolare con produzioni di assoluta eccellenza e le imprese vivono le problematiche dell’agricoltura al pari delle altre zone. Particolarmente difficile ad esempio la situazione delle assicurazioni sulla produzione di tabacco: a causa dell’aumento di intensità e frequenza degli eventi atmosferici estremi, le compagnie assicurative sono sempre più restie ad assicurare il valore della produzione e questo espone le nostre aziende a rischi eccessivi. Per il 2025 più che parlare di aspettative, direi che dobbiamo continuare ad osservare attentamente l’evoluzione dei prezzi e la salute delle imprese agricole. Fino a che un kg di grano tenero verrà pagato agli agricoltori 20 centesimi, quando un kg di pane può arrivare a costare al consumatore finale oltre 4 euro, evidentemente ci sono dei problemi nella catena del prezzo. Stiamo parlano di una crescita di 20 volte di quanto viene pagato il prezzo dello stesso kg di grano. Per la Valtiberina occorre pensare in modo serio ad assicurare approvvigionamento idrico per uso irriguo su tutto il territorio. È incomprensibile che certe aree della valle che ospita la diga non siano servite dall’infrastruttura irrigua, mentre l’acqua viene trasportata a decine di chilometri anche fuori provincia. È sempre bene ricordare, tra l’altro, che la diga di Montedoglio è stata progettata e costruita con i soldi degli agricoltori per funzioni irrigue. Gli associati ci contattano per attività di consulenza su bandi, sulla Pac e sulle principali questioni fiscali. I nostri uffici offrono risposte basate sul costante aggiornamento e sull’esperienza e le professionalità maturate nei tanti anni di attività. Voglio anche sottolineare l’importanza del nostro Caf e del nostro Patronato che offrono servizi ad una platea di utenti ancora più vasta e non soltanto agricola. Al Governo e all’Europa, invece, chiediamo che venga applicato il principio di reciprocità affinché le nostre produzioni non siano oggetto di concorrenza sleale da quelle di importazione; chiediamo di rivedere le priorità della Pac; di costruire un sistema di gestione del rischio, che garantisca alle imprese adeguati fondi risarcitori e adeguate agevolazioni assicurative; incrementare e normare adeguatamente progetti di filiera affinché valorizzino le produzioni attualmente meno remunerative”.

LIVIO SASSOLINI, PRESIDENTE CNA VALTIBERINA

“Per la Valtiberina il 2024 è stato un anno stazionario, di transizione e di passaggio, effetto di dinamiche internazionali che generano incertezza sul tessuto economico e sociale. Incertezza che si somma al peso della burocrazia che grava sulle imprese, al costo del denaro, alla carenza di infrastrutture materiali e immateriali, al costo del lavoro, alla mancanza di manodopera. Un mix di fattori che non favorisce certo una programmazione a breve-medio termine e limita gli investimenti. Abbiamo davanti un periodo complesso. Spero sia solo questione di mesi e c’è da sperare che l’economia si riprenda e ritorni a un Pil superiore all’1-2%. Da un’indagine nazionale tra i nostri associati, il 50% ha difficoltà a formulare una previsione sull’andamento futuro per le variabili geopolitiche e geoeconomiche, il 30% ipotizza nel 2025 un peggioramento della situazione, solo il 20% è ottimista. La preoccupazione per l’impresa va dal fatturato alle esportazioni, dall’occupazione agli investimenti. Certo è che fermare gli investimenti è rischioso in una fase caratterizzata dall’introduzione massiccia delle tecnologie, e ridurre gli organici potrebbe aggravare il reperimento di professionalità, se il ciclo economico dovesse rafforzarsi. Oggi i bisogni delle imprese sono diversi e mantenere il passo con le nuove tecnologie e normative può risultare complesso per artigiani e piccole imprese. In un mercato in continua evoluzione, le nostre imprese cercano soluzioni legate alla competitività, all'innovazione digitale e dei processi produttivi, all'aggiornamento delle competenze, al benessere aziendale e alla sostenibilità ambientale ed energetica. Accanto ai servizi tradizionali, CNA può contare su una rete di servizi integrati e risposte personalizzate sul fronte organizzativo, gestionale e delle risorse umane, consulenza finanziaria e tutta l’assistenza per la gestione di contributi e incentivi pubblici, servizi export e interventi in materia di sicurezza, ambiente, energia e aggiornamento professionale. La semplificazione normativa è sempre in cima alle nostre richieste al Governo. Temiamo il riaccendersi di fenomeni speculativi sui prezzi dell’energia, a danno dei consumatori finali, che potrebbero deprimere la debole crescita del Pil. La situazione va monitorata benché non sia quella di 3 anni fa. Occorre rendere il mercato energetico meno soggetto ai picchi di costo derivanti da tensioni anche temporanee sui mercati dell’energia. Sono urgenti misure straordinarie di sostegno al comparto moda in crisi estendendo la cassa integrazione straordinaria e sospendendo i versamenti tributari per le imprese del settore. Stiamo chiedendo di posticipare al 2026 l’introduzione dell’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali per consentire al mercato di organizzarsi sul lato dell’offerta e della domanda”.

ALESSANDRA INNOCENTI, PRESIDENTE CONFARTIGIANTO VALTIBERINA

“Confartigianato Valtiberina ha chiuso il 2024 con risultati molto positivi: per questo desidero ringraziare i dipendenti dell’ufficio di Sansepolcro che quotidianamente sono al fianco delle nostre imprese e il mio predecessore, Piero Piccini, per l’ottimo lavoro svolto in questi anni; entrambi, poi, rappresenteremo la Valtiberina nel direttivo provinciale di Confartigianato. Venendo ai numeri, a fronte di un lieve decremento di imprese iscritte alla CCIAA di Arezzo-Siena, registriamo un incremento di imprese iscritte a Confartigianato area Valtiberina: questo è un dato estremamente gratificante. Tra i dati negativi è da segnalare la crisi che ha investito un comparto importante per la vallata come quello della moda. È iniziata una concertazione tra parti sociali e istituzioni che speriamo possa portare a delle soluzioni. Il 2025 per me sarà il primo anno da presidente di Confartigianato Area Valtiberina. Devo dire che questa nuova esperienza mi incuriosisce e la affronto con grande entusiasmo, soprattutto dopo che a fine 2024 il comitato di zona ha voluto riporre in me tutta la sua fiducia. Confermare il 2024 sarebbe già un buon risultato. Allo stesso tempo è importante essere ambiziosi e quindi porci sempre più parte attiva nel rappresentare il mondo dell’impresa. Un lavoro molto importante riguarderà il fronte del rapporto tra scuola e impresa: nostra intenzione è proseguire il confronto con gli istituti professionali di vallata perché il reperimento delle maestranze è diventata la sfida numero uno per gli imprenditori. Siamo arrivati al paradosso per cui nelle nostre imprese il lavoro c’è ma si fa una colossale fatica a trovare lavoratori. Ricordo che Confartigianato offre servizi a trecentosessanta gradi, sia per le imprese che per i privati cittadini. Per quanto riguarda le imprese, quelli più richiesti sono sicuramente i tradizionali di tenuta contabilità e tenuta amministrazione del personale. Il nostro valore aggiunto è poi il servizio credito e agevolazioni finanziarie, senza dimenticare che richiestissimo è anche quello ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro, sul quale la società di Confartigianato denominata PMI GEOS ha raggiunto livelli di qualità importanti. Da qualche mese abbiamo attenzionato un tema di grande attualità, quello della sostenibilità aziendale e stiamo già lavorando con ottimi risultati. Per quanto riguarda i servizi che Confartigianato offre al privato devo dire che con i nostri sportelli CAAF e Patronato abbiamo tantissime richieste per domande di pensione, richieste di indennità di accompagnamento, modelli ISEE, assegni unici e compilazione di modelli 730. Per una richiesta al Governo riprendo il tema della formazione. Ricordo che qualche mese fa è uscito uno studio, realizzato proprio da Confartigianato nazionale, che afferma come in Italia ci siano più avvocati che idraulici. Ora, non me ne vogliano gli amici avvocati, però credo che questa statistica, che magari ci fa sorridere di primo acchito, ci dia un messaggio preoccupante, quello che stiamo perdendo il nostro “savoir faire”, la nostra manualità. Dobbiamo fermare tutto ciò. È necessario che i nostri mestieri artigiani siano tramandati alle future generazioni in modo che il Made in Italy continui ad essere un nostro elemento distintivo nel mondo. Proprio per questo è necessario che vengano allocate risorse importanti su questo tema. Per fortuna nelle scorse settimane il Governo nazionale ha già cominciato ad andare in questa direzione, visto che nella legge di bilancio sono state aumentate le risorse destinate ai percorsi formativi relativi ai contratti di apprendistato duale. Ma non basta. Si deve e si può fare di più per non disperdere questo patrimonio”.

MASSIMILIANO MICELLI, RESPONSABILE AREA VALTIBERINA DI CONFCOMMERCIO

“Il 2024 è stato un anno complesso, di ritorno alle difficoltà dopo la ripresa post-Covid – le parole di Massimiliano Micelli, responsabile di Confcommercio Valtiberina – perché se nel 2022 e 2023 abbiamo visto una crescita nei consumi e nel turismo, il 2024 ci ha ricordato quanto le sfide strutturali siano ancora presenti. La crisi di comparti come la moda, visibile anche in Valtiberina, è sintomatica di un contesto economico dove la prudenza nei consumi è tornata prepotente. Abbiamo registrato diverse chiusure di attività, spesso più per mancanza di ricambio generazionale o per costi insostenibili, che per cattivo andamento. Il mercato del lavoro rimane un nodo critico: i giovani cercano più equilibrio tra vita e lavoro e molte imprese non riescono a intercettare questa trasformazione. Poi restano i nodi delle infrastrutture, in ritardo, e dell’innovazione, poco a misura delle piccole imprese. Il 2025 è iniziato con segnali timidi ma positivi. I saldi invernali stanno andando meglio che nel 2024, segno che i consumatori stanno ritrovando un po’ di fiducia. Ma la ripresa dipende fortemente da fattori esterni, come la stabilità internazionale e la riduzione dei costi energetici. Negli ultimi anni, famiglie e imprese hanno dovuto affrontare rincari pesanti, comprimendo la spesa. Per questo auspichiamo un 2025 di maggiore tranquillità economica e sociale. È il momento di puntare su politiche che diano respiro e stimolino la crescita. Al tempo stesso credito e formazione sono i servizi che ci vengono più richiesti, perché rappresentano le leve per lo sviluppo delle imprese. Aiutiamo gli associati a trovare risorse per realizzare progetti di consolidamento o espansione, sia tramite le banche – grazie al nostro Centro Fidi – sia attraverso la finanza agevolata. Dalla Regione Toscana, per esempio, sono arrivati diversi bandi interessanti per chi punta sull’efficienza energetica o sul digitale. Sul versante della formazione offriamo corsi per stare in regola con gli obblighi di legge, ma anche per aumentare le competenze professionali proprie e dei dipendenti. Non si finisce mai di imparare e per stare al passo con la modernità serve formarsi”. Al Governo nazionale cosa chiedete? “Meno burocrazia, riduzione della pressione fiscale e più attenzione al terziario, settore vitale per il tessuto economico e sociale del Paese. La desertificazione commerciale è un problema che va affrontato con urgenza: servono incentivi fiscali e sostegni ai Comuni per sviluppare piani di rilancio nei centri storici. In Francia, ad esempio, sono stati introdotti incentivi per riportare negozi di prossimità nelle aree urbane abbandonate, con risultati significativi. L’Italia dovrebbe adottare misure simili, perché senza negozi i nostri borghi perdono vita, tradizioni e la capacità di attrarre turisti e investitori”.

CHIARA CASCIANINI, RESPONSABILE AREA VALTIBERINA DI CONFESERCENTI

“Il 2024 è stato un anno segnato da una continua incertezza per l’economia della Valtiberina. Il nostro territorio ha dovuto fronteggiare le difficoltà legate all’aumento dei costi energetici, alla scarsità di materie prime e ad una domanda ancora incerta, ma ha saputo anche reagire con resilienza e intraprendenza. In questo scenario, le imprese della Valtiberina hanno continuato a offrire servizi di qualità, a diversificare la propria offerta e rafforzare le loro reti di collaborazione. Come Confesercenti abbiamo cercato di supportare direttamente le nostre aziende attraverso i servizi e le consulenze dei nostri uffici, ma anche con alcune iniziative di grande valore per la comunità e per le imprese come l’organizzazione di eventi mirati a dare visibilità ai nostri associati, che hanno attratto visitatori e stimolato l’economia locale. Per il 2025 le aspettative sono quelle di un recupero graduale delle attività economiche, anche grazie alla capacità delle imprese di adattarsi a nuovi modelli di business e di investire in innovazione. Ci auguriamo che avvenga una inversione di tendenza e che si torni a preferire l’esperienza, il servizio, la qualità e i rapporti interpersonali, che sono il valore aggiunto dei nostri bellissimi centri storici che vanno assolutamente protetti e rivalutati. La digitalizzazione, l’e-commerce e le tecnologie green sono tematiche sempre più centrali e rappresentano opportunità di sviluppo per molte realtà, in particolare per quelle che operano in settori tradizionali. Tuttavia, resta fondamentale il sostegno alle imprese nella gestione delle difficoltà quotidiane legate ai costi e alla burocrazia. Le piccole e medie imprese continuano ad essere la spina dorsale della nostra economia e necessitano di un quadro normativo che favorisca la loro crescita senza appesantirle ulteriormente. Tra i servizi più richiesti dai nostri associati ci sono senza dubbio quelli legati all’assistenza fiscale, alla consulenza sul lavoro, alla gestione delle difficoltà finanziarie e alla formazione. Molti dei nostri associati chiedono anche un sostegno concreto per il miglioramento della visibilità, attraverso il marketing territoriale e la promozione di iniziative locali, come quelle che abbiamo già realizzato in collaborazione con le amministrazioni comunali. Una delle richieste che ci sentiamo di fare al Governo, invece, riguarda la necessità di un maggiore sostegno alle imprese in termini di agevolazioni fiscali, riduzione della pressione burocratica e incentivi per la transizione digitale e sostenibile. Le piccole imprese, spesso a conduzione familiare, non sempre hanno le risorse per affrontarle in autonomia e necessitano di un aiuto concreto per poter competere in un mercato sempre più globalizzato e tecnologico. Sarebbe poi utile promuovere investimenti in infrastrutture moderne e sostenibili che possano attrarre turisti e favorire l’espansione del commercio locale”.

DARIO BONAUGURI, REFERENTE CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD PER LA VALTIBERINA

Il 2024 per Confindustria Valtiberina è stato un anno molto impegnativo. Le aziende si sono trovate ad operare in un contesto caratterizzato da trasformazioni sempre più repentine e profonde. La transizione digitale e quella ecologica interessano ormai trasversalmente imprese di ogni settore e dimensione. Lo scenario è stato poi perturbato, e lo è tuttora, dalla instabilità causata dai diversi conflitti in atto, che incide pesantemente su scambi, approvvigionamenti, costi e su ogni altro aspetto aziendale. Noi siamo abituati a reagire velocemente, il tessuto imprenditoriale del nostro territorio è composto da aziende medio piccole che per molti aspetti rispondono, si riprogrammano e si resettano in maniera più elastica e rapida rispetto ad aziende di maggiori dimensioni. Vero è che le imprese per poter operare al meglio hanno bisogno di stabilità, una condizione non certo presente a livello internazionale”. E le aspettative 2025? “E’ un momento delicato. L’economia sta attraversando una fase di rallentamento dovuta a diversi fattori tra cui incertezza geopolitica, debolezza dei mercati, tassi di interesse ancora sostenuti. Le nostre aziende sono tuttavia molto resilienti e ci auguriamo che si arrivi ad un’inversione di tendenza in tempi non troppo lunghi. Aggiungo inoltre che la nostra provincia è vocata all’export e questa caratteristica aiuta le aziende ad affrontare meglio i periodi come quello attuale”. I servizi più richiesti dai vostri associati? “L’assistenza dell’Area Lavoro è sempre molto richiesta: la gestione delle risorse umane è uno tra i temi più delicati ed è fondamentale avere una guida sicura all’interno delle complesse tematiche del mondo del lavoro e della previdenza. Molto richiesti anche i servizi dell’Area Credito e Finanza che offrono assistenza per il reperimento di finanziamenti e agevolazioni per nuovi investimenti, ricerca e innovazione, internazionalizzazione, ecc. Le aziende stanno usando molto anche l’Area Tecnica, che le affianca nel percorso della trasformazione digitale nell’ambito del piano Transizione 4.0. Molto utilizzati anche i servizi dell’Area Formazione, erogati tramite la nostra Agenzia formativa Assoservizi srl e quelli erogati dall’Area Ambiente ed Energia”. Al Governo cosa chiedete? “Sicuramente maggiore attenzione al tema infrastrutture. Un Paese – non solo le imprese! -  per poter funzionare non può prescindere da un sistema infrastrutturale adeguato e al passo con i tempi. Su questo punto c’è ancora molto da fare, ad esempio, per la Due Mari. Monitoriamo lo stato di avanzamento di questa strada dal 2015 e non ci siamo mai stancati di sollecitarne il completamento. Se la realizzazione di questa infrastruttura strategica venisse bloccata ne conseguirebbe un danno enorme non solo per l’economia ma per la mobilità delle persone e per tutto il territorio”.

Notizia tratta dal periodico l'Eco del Tevere
© Riproduzione riservata
25/02/2025 08:40:58


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