Inaugurate nel parco di Villa Montesca installazioni ispirate alle geometrie montessoriane
Arredi realizzati con macerie recuperate dal terremoto umbro del 2016
Si è svolta lunedì mattina, con grande partecipazione e interesse, l'inaugurazione delle nuove installazioni dedicate a Maria Montessori nel Parco di Villa Montesca a Città di Castello. Il progetto, promosso dalla Fondazione Hallgarten Franchetti, comprende una riproduzione della celebre pedagogista e un set di arredi per bambini e adulti, concepiti per favorire l’interazione sociale. Gli arredi, realizzati con macerie recuperate dal terremoto umbro del 2016 e donati dalla Fondazione eLand alla Fondazione Villa Montesca, sono stati collocati nei pressi della Sophora Japonica del Parco della Montesca, il luogo dove, secondo la tradizione, Maria Montessori scrisse il suo famoso Metodo della pedagogia scientifica.
L'evento ha visto la partecipazione di Sarah Bistocchi, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Letizia Guerri, assessore ai Servizi Educativi del Comune di Città di Castello e Fabrizio Croce, assessore al Turismo del Comune di Perugia. Sono intervenuti Riccardo Mancini, presidente della Fondazione Villa Montesca, Andrea Ruta in rappresentanza dell'Agenzia Forestale Umbra e l'architetto Matteo Ferroni, autore degli arredi. Questa iniziativa rende omaggio alla visione illuminata di Alice Hallgarten, che invitò Maria Montessori alla Montesca per sperimentare e scrivere il suo Metodo, contribuendo a trasformare questo luogo in un punto di riferimento per la pedagogia e la cultura. Tra le varie personalità presenti all’inaugurazione i dirigenti scolastici di Città di Castello Filippo Pettinari e Simone Casucci hanno ricordato l’unicità di questo luogo di ispirazione e cultura.
La Presidente Bistocchi ha così commentato: "Oggi celebriamo il genio e il talento di due donne che hanno operato in un’epoca in cui le capacità femminili erano spesso relegate ai margini. Ciò che mi ha sempre colpito è il modo in cui Maria Montessori ha saputo trasmettere agli insegnanti l’importanza dell’indipendenza, dell’autonomia e della libertà del bambino, considerandole punti di forza anziché fragilità da reprimere. L'idea di trasformare macerie in arredi per bambini rappresenta un simbolo potente: da ciò che era sepolto nasce qualcosa di nuovo, pronto a essere utilizzato nel futuro. Questo concetto mi ha profondamente colpito e lo trovo di straordinaria bellezza.”
L’assessore ai servizi educativi del Comune di Città di Castello Letizia Guerri ha dichiarato: “Una progettualità che da un lato prosegue l'eredità dei baroni Franchetti, in particolare quella di Alice Hallgarten, nella cura della propria comunità, introducendo un elemento significativo di arredo. Questo elemento avrà anche il compito di riconnettere le nuove generazioni a una delle storie culturali e formative più rilevanti dell'Umbria e del nostro paese: la grande esperienza educativa di Città di Castello e la scrittura di un metodo pedagogico che rivoluzionò la pedagogia mondiale. Un metodo che ci riconnette a tutte le altre esperienze, creando una rete che ci impegneremo a sviluppare, coinvolgendo enti e associazioni che hanno già fatto molto in questi anni, ma anche grazie alla sinergia con altri enti e amministrazioni locali, come il Comune di Perugia, per valorizzare questo patrimonio anche a livello turistico.
Il Presidente della Fondazione Hallgarten Franchetti Centro Studi Villa Montesca ha aggiunto: "Un sentito ringraziamento a tutte le istituzioni presenti oggi, che con la loro partecipazione hanno contribuito a rendere ancora più significativo questo momento. L’inaugurazione di questi arredi rappresenta per noi della Fondazione Villa Montesca un ulteriore impegno nel preservare e valorizzare un'eredità pedagogica preziosa, mantenendo viva la memoria e il valore dell’innovazione educativa che ha avuto origine in questo luogo.”
L’evento è stato promosso dalla Fondazione Hallgarten Franchetti Centro Studi Villa Montesca in collaborazione con la Fondazione eLand e Afor Umbria, responsabile della gestione e manutenzione della collezione arborea voluta dal barone Franchetti.
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