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I consigli dell’Asl Toscana sud est per una corretta alimentazione e conservazione dei cibi

Alcune accortezze per gestire meglio il cenone di San Silvestro.

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All'alimentazione sono connessi, oltre agli aspetti prettamente nutrizionali, anche quello legati alla socialità e alla convivialità, soprattutto durante i periodi festivi. Alcune semplici accortezze possono aiutare a gestire meglio qualche pasto più abbondante del solito, come il cenone di San Silvestro.  

«È bene evitare di saltare la colazione o addirittura il pranzo per compensare cene più abbondanti tipiche del periodo natalizio- spiega il direttore dell’area dipartimentale Igiene pubblica e nutrizione dell’Asl Toscana sud est, Nicola Vigiani – È consigliabile non consumare alimenti solo per tradizione, e questo vale soprattutto per dolci al termine di un pasto molto ricco. È sempre utile, invece, consumare frutta a fine pasto, l'inverno è la stagione degli agrumi che sono particolarmente ricchi di vitamine».

Anche per il Cenone di San Silvestro è bene prevedere degli antipasti e dei contorni a base di verdure: «Pur nel rispetto delle tradizioni gastronomiche – sottolinea il dottor Vigiani - è consigliabile non arrivare già con un senso di sazietà a metà cena, ecco perché potrebbe essere utile iniziare il pasto con un antipasto leggero e prediligere secondi piatti a base di proteine vegetali come legumi (le tradizionali lenticchie) o pesce (preferibilmente azzurro). Alle cotture più elaborate, si può optare per quella al forno, più leggera, e limitare il più possibile il consumo di sale, privilegiando l’utilizzo delle spezie per insaporire sia primi che secondi piatti. Meglio evitare il consumo di bevande gasate e zuccherate che aggiungono ulteriori calorie a pasti già abbondanti e bere alcolici con moderazione».

Fondamentale è anche la corretta conservazione dei cibi per consumarli in sicurezza nelle successive 48/72 ore. «Gli alimenti non consumati nell’immediatezza, che siano prodotti primari o già cucinati, devono essere conservati in frigorifero – evidenzia il direttore del Dipartimento di prevenzione, Giorgio Briganti – Se si superano i pochi giorni necessari alla conservazione in frigorifero, è necessario ricorrere al congelamento anche per gli alimenti già cucinati, avendo l’accortezza di riporli in contenitori adatti all’uso (anche quelli usa e getta come sacchetti per freezer) e avendo cura di scrivere la data di congelamento. Il consumo, infatti, dovrà avvenire non oltre i due mesi per alimenti cucinati, sei mesi per quelli crudi non manipolati».

Nella scelta dei cibi da conservare dovrà essere data molta importanza alle condizioni dell’alimento: «Un prodotto fresco – continua il dottor Briganti - dovrà essere più integro possibile e non manipolato o spezzettato, in tal caso è meglio cucinarlo prima di conservarlo in frigo o in congelatore. Un prodotto già cucinato potrà essere conservato in frigo o in congelatore solo se non contaminato con altri alimenti o con stoviglie utilizzate per altri alimenti, in tal caso la conservazione è assolutamente sconsigliata. Mai congelare alimenti già scongelati, in tal caso vanno consumati (o cotti) nel più breve tempo possibile. La cosa migliore è non fare grandi scorte di cibo fresco o preparare piatti particolarmente abbondanti, la conservazione prolungata in frigo o in congelatore infatti diminuisce sicuramente la qualità stessa del prodotto».

Redazione
© Riproduzione riservata
30/12/2024 18:03:26


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