Novello Bruscoli, cento anni di arte per la Event Room della Pinacoteca comunale
Un’antologica dedicata al pittore di Città di Castello
Dopo il Lascito Pillitu-Meroni, dopo il tributo a Gerardo Dottori nel 140°, la Event room della Pinacoteca comunale di Città di Castello conclude il suo primo anno di attività l’antologica “Remember. Novello Bruscoli. Cento anni di arte” nel centenario della nascita. L’inaugurazione sabato 14 dicembre 2024 alle ore 11.00, Pinacoteca comunale .
“Remember Novello Bruscoli” celebra i 100 anni dalla nascita e i 30 anni dalla morte dell’artista altotiberino. All’inaugurazione interverranno Luca Secondi, sindaco di Città di Castello, Michela Botteghi, assessore alla Cultura del comune di Città di Castello, Lorenzo Fiorucci, curatore, Marco Baldicchi, autore dei testi, Giuliano Giuman, artista e Lucia Masi, Associazione Architetti Alto Tevere. La mostra resterà aperta fino a domenica 2 marzo, da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Prosegue il filone di valorizzazione del movimento artistico tifernate nella sala dedicata alle temporanee dell’Ala Nuova della Pinacoteca comunale di Città di Castello: “Rinascimento e Contemporaneità sono i due poli della nostra identità artistica grazie a Raffaello, Signorelli ed Alberto Burri. La Pinacoteca accoglie entrambe le anime del nostro patrimonio artistico e nel 2024 abbiamo focalizzato l’attestazione sulle importanti attestazioni di arte contemporanea che sono già nella nostra disponibilità, riallestendo la Sala Nuvolo, realizzando la Galleria Bartoccini e aprendo la Event Room a mostra temporanee” dichiara l’assessore alla Cultura Michela Botteghi. “In questo percorso il Comune si è avvalso dello storico e critico d’arte Lorenzo Fiorucci a cui abbiamo affidato la curatela delle mostre e di tanti altri artisti e tifernati, che sempre con maggiore capacità di proposta e generosità si stanno avvicinando ai nostri musei, e di questa vicinanza e collaborazione siamo davvero felici, perché l’arte di una città non vive dentro i musei ma in cui quei musei e quei luoghi fa vivere”.
“Ringrazio di nuovo i collezionisti che hanno messo a disposizione le loro opere per la mostra su Gerardo Dottori e insieme ringrazio la famiglia Bruscoli-Righetti che ha permesso di inaugurare questa mostra dedicata a Novello Bruscoli, uno degli artisti tifernati più conosciuto ed amati, un animatore culturale in senso stretto e infine un personaggio che a cento anni dalla nascita l’Amministrazione voleva onorare con una personale. Anche in questo caso la mostra è stata resa possibile dal concorso di tante professionalità e di tante competenze: Marco Baldicchi, autore di uno dei testi introduttivi, Fabio Mariacci, Eta Beta per il percorso dei segnali, che propone una tra le serialità di Bruscoli più caratteristiche e geniali”.
Chi è Novello Bruscoli: nasce nel 1924 a San Giustino e viene considerato uno dei protagonisti della storia dell’arte umbra del secondo Novecento. Bruscoli è stato un personaggio eclettico, un gallerista, un opinionista, uno scrittore e un attore teatrale sempre disponibile al confronto, dimostrando come la sua arte vada oltre i luoghi in cui si è evoluta. Bruscoli nei primi anni di produzione artistica si dedica a una pittura figurativa, dando prova di un’ottima capacità nell’utilizzo del colore e del disegno. Importante fu la vicinanza con Alberto Burri, la collaborazione con il Gruppo di Spoleto e la partecipazione attiva nel movimento “Linea Umbria” appoggiato dalla galleria tifernate “Il Pozzo” e da quella spoletina “Plinio il Giovane”, che lo portano ad esplorare delle soluzioni pittoriche più complesse ed elaborate, ricche di contenuti ed accostamenti apparentemente inusuali, ma significativi per un animo consapevole e audace come quello di Bruscoli.
“Ricordare con una mostra Bruscoli era importante perché rappresenta un’idea di società, quella animata da grandi dibattiti e forti ideologie, dove la geografia della città trovava nelle piazze, nei bar e nelle osterie del centro i punti d’ incontro, di partecipazione e attenzione” scrive Lorenzo Fiorucci, curatore della mostra “Luoghi tanto più importanti se, come nel caso di Bruscoli, questi incontri avevano un’appendice in una galleria d’arte come Il Pozzo, la prima a Città di Castello nel dopoguerra aperta nel 1966 proprio da Novello, in cui oltre a dare spazio al Genius loci, egli ha fatto transitare opere di Galileo Chini, Gerardo Dottori, Giacomo Manzù, Corrado Cagli, Mario Schifano, Franco Angeli, Picasso e Joseph Beuys. Si deve a lui anche l’organizzazione, nel 1964 del premio pittorico Città di Castello, iniziativa ancora tutta da studiare e riscoprire. Senza essere nostalgici il mondo e il tempo in cui Novello Bruscoli è vissuto era un mondo in cui l’arte aveva una rilevanza, un valore riconosciuto per la società, accolta da classi sociali eterogenee, che in molti casi poteva anche essere divisiva generando dibattiti e discussioni senza tuttavia scivolare mai nel puro tifo”.
Marco Baldicchi, autore dei testi della mostra, ne ricorda l’amicizia e la frequentazione personale, con aneddoti caratteristici della città e dei suoi abitanti negli anni di maggiori attività di Bruscoli, specificando l’attenzione che riservava ai giovani e ai gruppi che “nello scorcio degli anni ‘80 del ‘900 affollavano la scena tifernate. Incoraggiava e organizzava loro mostre, con l’intento di dare visibilità e spronarli a fare”.
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